Catania

I colori della Cattedrale

Il contrasto di colori che regala la facciata della Cattedrale, è dovuto a precise scelte del suo architetto Giovanni Battista Vaccarini . Fu utilizzata la pietra lavica grigia e il marmo bianco che, alternati nel loro uso, danno vivacità alla facciata.

Cattedrale di Sant’Agata : foto frontale facciata
La cattedrale di Sant’Agata si affaccia su l’ampia piazza Duomo da cui è divisa fisicamente da una balaustra. Superata si trova un sagrato da attraversare prima di poter accedere all’interno della basilica. L’esterno presenta una facciata che si divide su tre piani: nella parte più bassa sono posizionati il portale maggiore e i due laterali, sormontati da grosse finestre ovali; al centro del secondo piano si trova una nicchia con la statua di Sant’Agata e gli angeli; chiude il terzo e ultimo piano chiuso da un timpano triangolare. Per la facciata i materiali scelti furono la bianca pietra calcarea e la grigia pietra lavica. Insieme creano sulla facciata un gioco geometrico dove il bianco spesso crea una cornice intorno al nero. In altri casi il bianco fa risaltare alcuni elementi architettonici come il capitello o la base delle colonne.

Essa si divide in tre livelli: nella parte più bassa sono posizionati il portale maggiore e i due laterali, sormontati a loro volta da grosse finestre ovali; al secondo livello, in una nicchia , su uno sfondo blu con raggi rossi, è collocata la bianca statua di Sant'Agata e gli angeli; chiude il terzo e ultimo livello un timpano triangolare. Il colore è protagonista anche all’interno.
Cattedrale di Sant'Agata : foto prospetto ravvicinata Statua di Sant'Agata nella nicchia
All’ingresso, infatti, due coppie di colonne rosse accolgono il visitatore e una pavimentazione realizzata con marmi di vario colore, rosso, verde, giallo, bianco conducono il fedele fino all’altare.foto dall'ingresso verso l'altare, comprese coppie di colonneLa chiesa presenta una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate da grossi pilastri, in pietra calcarea con un basamento in pietra lavica grigia. Ciò conferisce grande luminosità a tutto l’ambiente che viene amplificata dalla luce che entra dalle finestre della navata centrale.
In fondo alla chiesa è infine possibile ammirare le decorazioni dell’ àbside maggiore, realizzate dal pittore Giovan Battista Corradini che dipinse il Trionfo di Sant’Agata.

Palazzolo in festa

I colori della Cattedrale

Due illustri santi patroni

Modica, una città dalle origini antichissime

I sensi raccontano la Badia di Sant’Agata

L’interno e i suoi capolavori

Una piazza come cuore della città

Una città in miniatura

La dimensione sovrannaturale della cappella del Santissimo Sacramento

Un premio Nobel a Modica

Una città, tre siti

I sensi raccontano la Chiesa di San Sebastiano

La festa di San Giacomo

La facciata come il teatro dell’opera dei pupi

San Nicolò l’Arena: una chiesa incompiuta

Una città, due siti

La cucina, uno scrigno di colori

Una chiesa protagonista

I colori dell’interno

Le due chiese

La città barocca sul mare

Militello, storia di un feudo illuminato

Badia Sant’Agata, quanto carattere!

Palazzo Nicolaci di Villadorata, chi sarà l’architetto?

Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città

Il giardino dei Novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Il Ruolo degli Ordini religiosi nella ricostruzione del Val di Noto

Tra il bianco e il nero

I sensi raccontano la Chiesa dell’Annunziata

Un nuovo sito per una nuova città

Sant’Agata e le candelore

Chiesa di San Giuliano ai Crociferi: la ricostruzione

I luoghi del sapere: la Biblioteca dei Benedettini

Da San Tommaso a San Giuseppe

Giorni di festa

Rosario Gagliardi, il maestro del Val di Noto

La scalinata degli angeli

La parete prende vita

L’infiorata: la festa dei colori e dei fiori

Nuove strade per Catania

Un progetto di Vincenzo Sinatra

Un nuovo ingresso per Santa Chiara

Collegamento con gli altri siti UNESCO

Una città a forma d’aquila

La libertà di culto e il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e San NicoIò l’Arena

Una città a colori

San Sebastiano, quanto lavoro!

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Un simbolo per la città

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Alla scoperta della chiesa madre

I sensi raccontano la chiesa di San Giuseppe

Un piccolo ambiente dall’ingresso dorato

La chiesa del Carmine

La città dei musei

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

Splendide rapide decorazioni

Il disastroso terremoto

Una lunga ricostruzione

Un salone per le feste

Una festa solo per Scicli

I sensi raccontano la chiesa di San Giovanni Battista

I sensi raccontano la Chiesa Madre di San Nicolò e del Santissimo Salvatore

Tanti proprietari, un solo palazzo

Alcune opere di pregio

I signori Barresi-Branciforti

Alla ricerca del colore

Il teatro del gusto

Una chiesa imponente e luminosa

I sensi raccontano Palazzo Nicolaci

Un palazzo parlante

San Benedetto: un gioiello riaperto al pubblico

Le maioliche della scalinata

Dal contrasto dell’esterno al tripudio di colori dell’interno

Una facciata protagonista

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

La pietra calcarea, il colore dell’armonia

Una pavimentazione a colori

Un nuovo sito per una nuova chiesa

Un trionfo di colori

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

Il cioccolato di Modica

Alcuni capolavori

I sensi raccontano La Scalinata di Santa Maria del Monte

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

Un nuovo palazzo per i signori La Rocca

Il Monastero Benedettino, uno dei più grandi d’Europa

Il crocifisso di Burgos

I sensi raccontano Palazzo Napolino Tommasi Rosso

Le àbsidi normanne

I sensi raccontano Palazzo La Rocca

La cattedrale di Sant’Agata: un lungo lavoro di ricostruzione

I sensi raccontano la chiesa di Santa Maria del Carmelo

I mensoloni: celebrazione della famiglia Nicolaci

Una chiesa barocca a metà

Dal tardo-gotico a noi

Un museo per non perdere la tradizione