Caltagirone

L’arte delle maioliche

Una delle più antiche arti di Caltagirone è la produzione della ceramica, una storia millenaria di sapienza e tradizione. Le scoperte dell’archeologo Paolo Orsi testimoniano che la produzione di maioliche è precedente al dominio islamico. Essa infatti era già attiva sul territorio prima dell’arrivo degli arabi, che diedero un rinnovato impulso alla produzione grazie alla nuova tecnica dell’invetriatura che rendeva il vasellame più impermeabile e resistente.museo della ceramicaCon la dominazione spagnola di Alfonso d’Aragona, il commercio delle ceramiche si intensificò ancor di più grazie ai privilegi fiscali da lui donati, che consentirono alle maestranze di aumentarne la produzione e vendita in tutta l’isola.
Con il terremoto del 1693 vennero distrutti molti dei pavimenti maiolicati e l’attività degli artigiani fu interrotta. Alcuni dei frammenti più pregiati sono conservati presso il Museo Regionale della Ceramica . Dopo il sisma si cercò di far rifiorire il commercio, si rinnovarono i motivi decorativi ampliando i disegni sull’intero pavimento e non più su un’unica maiolica.
ceramiche in ordine di descrizione per periodo
La produzione si interruppe nell’800 a causa dell’uso del cemento e, durante il corso degli anni ’30, la secolare attività dei ceramisti si concluse, per un certo periodo, con la scomparsa degli ultimi maestri.
La tradizione che sembrava destinata a perdersi, fu salvata da don Luigi Sturzo il quale fondò nel 1918 l’Istituto d’arte della ceramica dando rinnovato impulso all’arte delle maioliche.
Tra gli esempi più conosciuti, nel corso della storia, inerenti alla lavorazione della maiolica si annovera la Scalinata di Santa Maria del Monte.

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

La scalinata degli angeli

I sensi raccontano Palazzo Zacco

Virtuosismi, decorazioni e altari

I sensi raccontano Palazzo Ducezio

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

La chiesa e il monastero

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

La chiesa di San Paolo

Le due chiese

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La chiesa e il collegio

Il palazzo, la città, la chiesa

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

L’architettura religiosa

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

Militello: storia di un feudo illuminato

Uno scrigno di opere preziose

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

Scenografia, luci e colori della cattedrale

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

La chiesa di Santa Maria del Monte

Rinascita e urbanistica della città di Noto

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

Il Monastero dei Benedettini

L’arte nel duomo

I sensi raccontano Palazzo Trigona

Il Duomo di San Giorgio

L’interno e le opere d’arte

Il palazzo di città

Gli articolati spazi interni

Una città, tre siti

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Luminosi spazi sacri

Le nuove strade della città

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

Gli altari, i santi e le opere scultoree

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

La chiesa della Madonna della Stella

Scenografia e devozione per Sant’Agata

Un progetto unitario per la città di Catania

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Il palazzo Trigona di Canicarao

Un patrimonio di opere votive

La badia di Sant’Agata

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

La città di Modica tra natura e urbanistica

La biblioteca dei benedettini

Le opere nella chiesa

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Storia di una rinascita

Città e natura

L’arte delle maioliche

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

Il palazzo dei Due Mori

La chiesa di San Benedetto

La città a forma d’aquila

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

L’inizio di un’autentica concezione barocca

San Domenico e la firma del Gagliardi

La casa-museo Antonino Uccello

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Un giardino di pietra

Un premio nobel a Modica

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

Scicli, città dalle barocche scenografie

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

La chiesa di San Giovanni Evangelista

La ricostruzione dopo il terremoto

Il convento dei frati francescani

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

Sant’Agata e le candelore

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

La città nella città

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

La chiesa di San Francesco

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

Il teatro greco più piccolo del mondo

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico