Catania

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

L’interno della chiesa di Sant'Agata è una sintesi visiva dei principi del barocco.
frontale inquadrando altare maggioreL’impianto è a pianta centrale, a croce greca , sviluppata longitudinalmente su un cerchio di 16 metri di diametro intorno al quale si aggregano, secondo i principali assi e quelli trasversali, altri quattro cerchi che formano delle nicchie laterali. Esse creano effetti di contrazione e dilatazione dello spazio ed ospitano 4 altari in marmo giallo di Castronovo.Il bianco marmoreo e luminoso, riservato a tutte le strutture murarie e architettoniche, è interrotto solo dagli elementi cromatici nelle decorazioni: dal marmo giallo degli altari, le sculture e dal pavimento decorato. Lo splendido pavimento, realizzato dalla bottega di Ignazio Marino su un suo disegno, è di marmo bianco e nero e ricopre tutta la superficie con una figurazione astratta che si orienta verso il centro della chiesa. L’effetto ottico creato dal disegno del pavimento ricorda il disegno della splendida lanterna soprastante che proietta la luce sul pavimento.disegno pavimentoLo spazio è scandito da paraste doriche collocate in secondo piano e colonne di ordine composito che si stagliano in primo piano e sulle quali corre una trabeazione spezzata.
Questa è sormontata da una serie di candelabri in ferro battuto che creano un sinuoso gioco di luci.L’intero spazio è concluso dalla cupola , un tempo rivestita all’esterno da piastrelle quadrate in terracotta smaltate, rimosse dagli interventi di restauro del 2008. Essa è suddivisa da doppi costoloni che convergono nell’elegante lanterna.
cupola

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La città di Modica tra natura e urbanistica

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Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

Il palazzo di città

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

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La chiesa di San Paolo

Luminosi spazi sacri

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Il palazzo dei Due Mori

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

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La chiesa della Madonna della Stella

Il palazzo Trigona di Canicarao

La ricostruzione dopo il terremoto

La chiesa di San Benedetto

L’architettura religiosa

Le nuove strade della città

Le opere nella chiesa

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Uno scrigno di opere preziose

L’interno e le opere d’arte

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Il teatro greco più piccolo del mondo

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

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Gli altari, i santi e le opere scultoree

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La chiesa e il monastero

Un patrimonio di opere votive

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Scenografia, luci e colori della cattedrale

Militello: storia di un feudo illuminato

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La casa-museo Antonino Uccello

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

Rinascita e urbanistica della città di Noto

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

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Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

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Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

La scalinata degli angeli

Un premio nobel a Modica

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