Noto

San Domenico e la firma del Gagliardi

La chiesa di San Domenico è adiacente all’ex convento dei Padri Domenicani, oggi adibito a scuola, e si affaccia sulla piazza XVI Maggio, adornata dai giardini della “Villetta di Ercole”.

Chiesa di San Domenico, Noto
Fu costruita tra il 1703 e il 1727 su progetto di Rosario Gagliardi ed è considerata la chiesa più rappresentativa del barocco di Noto. Il prospetto, anticipato da una breve scalinata curva, è suddiviso in due fasce, a prima in stile dorico e la seconda in stile ionico, e riprende il tema della colonna libera, ovvero che non è attaccata la muro della facciata, che viene posta nei punti in cui la parte convessa si incurva, accentuandone la forma rigonfia verso l’esterno. Grazie a questi elementi la facciata non risulta piatta e immobile ma si sottolineano i giochi di luce in chiaro-scuro, anche nelle eleganti nicchie che si inseriscono ai lati del prospetto creando movimento sulla massa imponente della facciata.

L’edificio religioso fu edificato tra il 1703 e il 1727, su progetto di Rosario Gagliardi , ed è considerato la chiesa più rappresentativa del barocco netino per le sue peculiarità. Qui il Gagliardi, perfezionò quanto già sperimentato a Modica con i modelli delle chiese di San Carlo ai catinati e forse della Kollegienkirche di Salisburgo. La facciata è fortemente convessa nella parte centrale, sembra fuoriuscire a causa della compressione degli spazi interni che “spingono” verso l’esterno.
 
Il prospetto, anticipato da una breve scalinata curva, è suddiviso in due ordini: il primo dorico il secondo ionico, e riprende il tema della colonna libera che viene posta nei punti in cui la parte convessa si incurva, enfatizzandola, come a cercare un dialogo con l’ambiente circostante. Grazie a questi elementi, la facciata assume un forte dinamismo accentuato dai giochi di luce in chiaro-scuro, come anche le eleganti nicchie che si inseriscono ai lati della convessità, creando movimento sulla massa imponente della facciata.

La scalinata degli angeli

L’architettura religiosa

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

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Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

Gli altari, i santi e le opere scultoree

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

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Gli articolati spazi interni

Il Monastero dei Benedettini

Una città, tre siti

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Un patrimonio di opere votive

La casa-museo Antonino Uccello

L’inizio di un’autentica concezione barocca

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Uno scrigno di opere preziose

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

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La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

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Rinascita e urbanistica della città di Noto

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Il convento dei frati francescani

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La chiesa di San Paolo

Luminosi spazi sacri

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Il palazzo Trigona di Canicarao

La chiesa di San Giovanni Evangelista

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

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La città nella città

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Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

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Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

Scicli, città dalle barocche scenografie

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

Città e natura

La biblioteca dei benedettini

Le nuove strade della città

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

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