Militello in Val di Catania

Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città

All’interno del cortile del castello Barresi-Branciforte è custodita la Fontana della Ninfa Zizza, risalente al 1607. La ricca famiglia, molto attenta ai suoi cittadini, si preoccupò di finanziare una serie di opere di pubblica utilità; ad essa, infatti, si deve la realizzazione dell’acquedotto che portava l’acqua dalla fonte in contrada Zizza fino al castello, dove la fontana si trova e rende l’acqua disponibile all’intera comunità.foto fontana zizza frontale d’insiemeFu la prima fonte d’acqua potabile pubblica in città, un evento di grande importanza per l’epoca.
Questa opera, attribuita a Giandomenico Gagini , è collocata su una parete a gradoni ed è inserita in un’ edicola con semicolonne che incorniciano il bassorilievo in marmo della fanciulla Zizza, dai cui seni sgorga l’acqua; a destra e sinistra dell’edicola sono collocate due teste di leoni inserite in nicchie , mentre alla base vi è una vasca a forma di ottagono sormontata da una maschera di sàtiro .

Il bassorilievo originale è custodito nell’ex convento di San Domenico dagli anni novanta, a causa del degrado subìto per fattori esterni e restaurato nel 2006.
La leggenda narra che la giovane Zizza, una pastorella innamorata di Lembasi, era promessa sposa di un matrimonio non voluto, così preferì trasformarsi in una fonte e l’amato si trasformò in ruscello.

La storia venne pubblicata nel 1623 da Pietro Carrera, lo storico ed erudito che faceva parte della corte dei Branciforti.

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Palazzolo in festa

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Una festa solo per Scicli

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Tanti proprietari, un solo palazzo

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La parete prende vita

Un progetto di Vincenzo Sinatra

Una chiesa protagonista

Un museo per non perdere la tradizione

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Alcune opere di pregio

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Collegamento con gli altri siti UNESCO

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Le due chiese

La città dei musei

Le maioliche della scalinata

I sensi raccontano la Chiesa Madre di San Nicolò e del Santissimo Salvatore

La facciata come il teatro dell’opera dei pupi

I sensi raccontano la chiesa di San Giovanni Battista

Un simbolo per la città

Un trionfo di colori

Splendide rapide decorazioni

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La cucina, uno scrigno di colori

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

La libertà di culto e il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

Una chiesa imponente e luminosa

Giorni di festa

Una città in miniatura

La scalinata degli angeli

San Nicolò l’Arena: una chiesa incompiuta

Alla scoperta della chiesa madre

Alla ricerca del colore

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e San NicoIò l’Arena

Modica, una città dalle origini antichissime

Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città

Il cioccolato di Modica

Una città, tre siti

I sensi raccontano la Chiesa di San Sebastiano

La chiesa del Carmine

La cattedrale di Sant’Agata: un lungo lavoro di ricostruzione

I sensi raccontano la chiesa di San Giuseppe

Chiesa di San Giuliano ai Crociferi: la ricostruzione

I signori Barresi-Branciforti

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

I sensi raccontano la Badia di Sant’Agata

San Benedetto: un gioiello riaperto al pubblico

Nuove strade per Catania

I colori dell’interno

I sensi raccontano Palazzo Nicolaci

Palazzo Nicolaci di Villadorata, chi sarà l’architetto?

Una città a forma d’aquila

I colori della Cattedrale

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Militello, storia di un feudo illuminato

Un salone per le feste

Il giardino dei Novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

Tra il bianco e il nero

La città barocca sul mare

Un nuovo sito per una nuova città

Un nuovo sito per una nuova chiesa

Dal contrasto dell’esterno al tripudio di colori dell’interno

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara

Un nuovo palazzo per i signori La Rocca

Una città, due siti

Sant’Agata e le candelore

La festa di San Giacomo

Badia Sant’Agata, quanto carattere!