Catania

La città nella città

Il Monastero dei Benedettini di Catania, con la sua lunga storia stratigrafica, viene anche definito come “la città nella città”. La sua grande mole e le dinamiche che si sono svolte al suo interno, nel corso dei secoli, possono elevarla ad una piccola città, delimitata da grandi mura, che dialoga da sempre in un rapporto di scambio culturale con il tessuto circostante. cortileDagli anni Settanta è, infatti, divenuta sede della facoltà di lettere, lingue e filosofie dell’Università di Catania. Come si presenta oggi il monastero? Ad esso si accede dal muro di cinta attraverso un maestoso portale che introduce nel grande cortile che circonda la Badìa, passando per lo scalone principale con i suoi novantacinque gradini in marmo di Carrara.
Un’opera architettonica notevole, una candida scala scenografica scandita da sinuose balaustrine, con le pareti circostanti totalmente affrescate e stuccate che mantengono, tuttavia, un’aurea austera grazie all’elegante bicromia. Questo vestibolo realizzato in stile neoclassico conduce ai corridoi e alle celle dei monaci. I corridoi conducono anche ai due chiostri.
Il primo chiostro, quello di levante, è circondato dallo splendido portico in pietra bianca di Siracusa rialzato su un basamento scuro e impreziosito al centro dal  Caffeaos . scalone da pianerottolo volte piano superioreIl secondo chiostro fu ricostruito dopo il sisma del 1693, ed è caratterizzato da una forte bicromia: sono presenti poco più di 50 colonne di marmo bianco e arcate, situate al piano inferiore, e grandi finestre decorate da cornici bianche che emergono dalla parete d’intonaco scuro.
Al centro, come punto focale dello spazio, si trova la maestosa fontana quadrilobata in marmo.

Storia di una rinascita

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

Un progetto unitario per la città di Catania

Rinascita e urbanistica della città di Noto

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La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

La ricostruzione dopo il terremoto

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

Gli articolati spazi interni

La casa-museo Antonino Uccello

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

Sant’Agata e le candelore

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L’arte nel duomo

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La chiesa di San Francesco

Le nuove strade della città

L’architettura religiosa

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

La città nella città

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

La chiesa di San Benedetto

L’interno e le opere d’arte

La chiesa di San Giovanni Evangelista

La biblioteca dei benedettini

L’arte delle maioliche

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

Il palazzo di città

Il palazzo, la città, la chiesa

Militello: storia di un feudo illuminato

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

San Domenico e la firma del Gagliardi

I sensi raccontano Palazzo Ducezio

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Luminosi spazi sacri

Scenografia, luci e colori della cattedrale

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

Il convento dei frati francescani

Un premio nobel a Modica

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

Una città, tre siti

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

Le due chiese

La chiesa e il monastero

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

La chiesa di San Paolo

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

Città e natura

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

Il Duomo di San Giorgio

La città a forma d’aquila

Il Monastero dei Benedettini

La scalinata degli angeli

La chiesa della Madonna della Stella

Un patrimonio di opere votive

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

Scicli, città dalle barocche scenografie

Scenografia e devozione per Sant’Agata

Il teatro greco più piccolo del mondo

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

I sensi raccontano Palazzo Trigona

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

L’inizio di un’autentica concezione barocca

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

I sensi raccontano Palazzo Zacco

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Virtuosismi, decorazioni e altari

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

Gli altari, i santi e le opere scultoree

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

La città di Modica tra natura e urbanistica

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

Uno scrigno di opere preziose

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

Un giardino di pietra

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

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Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni

La badia di Sant’Agata

Il palazzo Trigona di Canicarao

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

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Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi