Modica

La città di Modica tra natura e urbanistica

La città di Modica, capitale dell’omonima contea fino al 1816, è situata nella parte centrale dell’altopiano ibleo. Essa è inserita in un contesto scenografico naturale, connotata da una particolare struttura urbanistica a causa delle due profonde gole sulle quali si sviluppano i due fronti della città. Già nel Medioevo vi erano forti discontinuità tra il quartiere centrale e le parti più esterne, da cui ne derivava l’immagine caratteristica della melagrana spaccata, poeticamente descritta dallo scrittore Gesualdo Bufalino .città panoramica ModicaIl centro abitato si sviluppa tra due quartieri, Modica alta, costruita in una zona collinare e rocciosa, e Modica bassa che si sviluppò intorno ai due antichi torrenti. Fino agli inizi del XX secolo, Modica era attraversata da piccoli corsi d’acqua e da una serie di ponti che univano le varie parti della città. Si decise di interrare le fiumare e il vecchio fiume diventò l’attuale corso Umberto.
corso Umberto IIl motivo della scalinata, protagonista architettonico nella città, viene qui spesso utilizzata per colmare i dislivelli urbani. Il Duomo di San Giorgio e quello di San Pietro, due importanti edifici religiosi che appaiono maestosi, rispetto al restante tessuto cittadino, sono entrambi posti sulla sommità della città e collegati alle zone sottostanti da un’imponente scalinata.città drone inquadrando frontalmente le due chieseModica viene denominata anche la “città delle cento chiese”, per la cospicua presenza di edifici sacri, innalzati durante la fervente attività di ricostruzione, a seguito del terremoto del 1693, che fu guidata dagli ordini monastici e dai ricchi proprietari terrieri.

La città di Modica tra natura e urbanistica

L’inizio di un’autentica concezione barocca

I sensi raccontano Palazzo Trigona

Dilatazione, spazialità e luce nella chiesa di San Domenico

San Domenico e la firma del Gagliardi

Fontana della Ninfa Zizza: acqua pubblica in città

La badia di Sant’Agata

Scenografia e devozione per Sant’Agata

La chiesa e il collegio

I sensi raccontano la Chiesa di San Giovanni Evangelista

La ricostruzione dopo il terremoto

Il palazzo della cancelleria: dall’ex stalla alla famiglia Nicastro

La chiesa di San Nicolò l’Arena: maestosità di una bellezza incompiuta

La cappella neogotica del seminario: simboli, luce e spazialità

La Madonna delle Milizie: unicità della vergine guerriera

L’illusione della luce, lo sfarzo decorativo

La dilatazione dello spazio e la realtà in divenire

I sensi raccontano Palazzo Beneventano

Il Monastero dei Benedettini

Il palazzo dei Due Mori

Verticalità e dinamismo della facciata della Chiesa di San Carlo

I sensi raccontano la Chiesa di San Paolo

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

Un progetto unitario per la città di Catania

I sensi raccontano Palazzo Ducezio

Uno scrigno di opere preziose

Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie

Città e natura

Gli interni della chiesa: spazialità e colori

La città a forma d’aquila

Lo scrigno di austerità sotto la grande cupola

Gli altari, i santi e le opere scultoree

Viste negate, viste conquistate: il potere delle benedettine devote

Palazzo Zacco, tra sobrietà e decoro

Il palazzo, la città, la chiesa

I sensi raccontano la Chiesa di San Benedetto

La Madonna dei Conadomini e l’arte della devozione

La chiesa di Santa Maria del Monte

La casa-museo Antonino Uccello

Un nuovo sito per la chiesa di San Giorgio

Barresi-Branciforte: i signori del feudo e l’ammodernamento della città

Il palazzo Trigona di Canicarao

I sensi raccontano la Chiesa di San Domenico

Le due chiese

Akrai e Siracusa: un legame indissolubile

L’arte nel duomo

Rinascita e urbanistica della città di Noto

I sensi raccontano la Chiesa di San Carlo ed ex collegio dei Gesuiti

Il dinamismo della Chiesa di San Michele

La scalinata degli angeli

La creatività barocca: i soggetti ricorrenti

Un giardino di pietra

Un premio nobel a Modica

I sensi raccontano la Chiesa della Badia di Sant’Agata

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

L’Infiorata di Noto, una tradizione moderna

Scenografia, luci e colori della cattedrale

Virtuosismi, decorazioni e altari

La chiesa di San Francesco

I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Insolite iconografie: il Crocifisso di Burgos

Sant’Agata e le candelore

I sensi raccontano Palazzo della Cancelleria

I sensi raccontano la Chiesa di San Michele

Le opere nella chiesa

La chiesa di San Paolo

La chiesa e il monastero

I sensi raccontano il Duomo di San Giorgio

La biblioteca dei benedettini

Gli interni: luci diffuse e cimeli bizantini

La chiesa di San Giovanni Evangelista

L’architettura religiosa

Il teatro greco più piccolo del mondo

Il Duomo di San Giorgio

Il convento dei frati francescani

Storia di una rinascita

Geometria e meraviglia nell’architettura civile nel barocco del Val di Noto

La chiesa della Madonna della Stella

Piazza Duomo, la fontana dell’elefante: il cuore della città

Gli articolati spazi interni

Militello: storia di un feudo illuminato

I sensi raccontano il Duomo di San Pietro

I sensi raccontano la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella

Il palazzo di città

I sensi raccontano Palazzo Zacco

Il giardino dei novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo

La chiesa di San Giuliano ai Crociferi

Una città, tre siti

Il trionfo del barocco: dilatazione degli spazi

I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata

Il Monte delle Prestanze nel nuovo impianto urbanistico

Palazzo Trigona: un edificio dalla forma complessa

Luminosi spazi sacri

Spazialità dilatate, stucchi e luci colorate

La città nella città

Un patrimonio di opere votive

I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Nicolò l’Arena

La chiesa di San Benedetto

Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento

Le nuove strade della città

I sensi raccontano la Chiesa di Santa Maria del Monte

L’arte delle maioliche

Scicli, città dalle barocche scenografie

L’interno e le opere d’arte

La libertà di culto e Il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco

Maestosità degli esterni, grandiosità degli interni