Il corpo centrale: le navate
La Cattedrale di Palermo

Una nuova cattedrale

La trasformazione interessò anche le cappelle e le navate laterali con lo spostamento di alcuni ambienti e in particolare l’avanzamento del portico meridionale di circa cinque metri verso il piazzale; sulle navate laterali furono collocati cupolini per dare luce all’interno della chiesa, al posto delle originarie finestre scomparse nel nuovo assetto della fabbrica. Furono eliminate le lastre e tombali del pavimento reimpiegate capovolte come rivestimento della zoccolatura dei pilastri.
Il fervore illuministico ebbe il suo spazio con la creazione di una meridiana ,

meridiana
Commissionata dall’arcivescovo Filippo Lopez y Royo durante i lavori di ristrutturazione della Cattedrale che occuparono gli ultimi decenni del 1700, la meridiana fu progettata nel 1794/95 dal padre teatino, professore di Astronomia all’Università di Palermo e direttore dell’Osservatorio astronomico di Palazzo Reale, Giuseppe Piazzi. Collocata nella zona antistante l’area del santuario, fu completata e inaugurata nel 1801, come suggerisce un’iscrizione in latino presente nella lapide in marmo bianco nello gnomone. Quest’ultimo fu realizzato tramite un foro, rivestito da una piastrina di metallo, su una pietra di calcare sulla cupola antistante la cappella di San Francesco di Paola. Costituita da una barra prismatica in ottone, incastonata nel pavimento, la meridiana attraversa obliquamente lo spazio antistante il santuario della navata e si caratterizza anche per la rappresentazione dei segni zodiacali, decorati con marmi policromi.

per volontà dell’arcivescovo Filippo Lopez y Royo , che al “pubblico comodo servisse, ed insieme fosse ornamento al Duomo”, con la finalità di abituare i cittadini alla misura del tempo, secondo il nuovo metodo all’europea . Il compito fu affidato nel 1794 a Giuseppe Piazzi , allora Professore all’Università di Palermo e Direttore dell’ Osservatorio Astronomico nel Palazzo Reale . La meridiana fu collocata all’interno della chiesa, nella zona terminale della navata centrale, verso il transetto, tutt’ora visibile e funzionante, riceve la luce da un foro orientato, inserito in uno dei cupolini, posti al di sopra della navata laterale destra.
Altra importante modifica riguardò la nuova sistemazione delle tombe reali , spostate dalla loro posizione originaria, nello spazio destro del Titulo del Grande Presbiterio , raggruppate in una nuova grande cappella costruita all’inizio della navata laterale destra. Le tombe dei vescovi furono, invece spostati e collocati nella cosiddetta cripta .La riapertura al culto della cattedrale, dopo i restauri, avvenne per la festa del Corpus Domini , il 4 giugno 1801; dopo le ultime decorazioni, nello stesso giorno: il 4 giugno 1815 si celebrò la solenne consacrazione del tempio. L’assetto così definito è rimasto fino ai giorni nostri.

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Le navate laterali

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La grande restaurazione

La cappella di san Benedetto

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Il disegno strategico di Ruggero II

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Le torri e la facciata occidentale

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

L’Ecclesia munita

La Cappella di S. Maria Maddalena

Ricognizione delle tombe reali

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Elementi artistici nella nave di Pietro

Un soffitto mirabile

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La madonna Odigitria

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Le funzioni di culto

La navata più lunga

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Oltre l’armonia delle proporzioni

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Le trasformazioni nei secoli

I mosaici delle absidi

Il substrato culturale attraverso il tempo

La facciata decorata

Un popolo venuto dal Nord

La Bibbia scolpita su pietra

Le decorazioni interne

Una controversa interpretazione

Un albero pieno di vita

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

La cattedrale nei secoli

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

L’inizio del cantiere

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

L’area del Santuario

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il progetto originario

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Il portico meridionale

Sotto le crociere del Bema

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La Bibbia di Pietra

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

La decorazione musiva

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Palermo felicissima urbe

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le cattedrali dei Re

Il cimitero dei re

L’equilibrio tra architettura e luce

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La cappella ritrovata

La cappella dei Re

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Da Moschea a Cattedrale

Un palinsesto della Storia

Una nuova cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

La cappella perduta

L’impronta del re

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

La quadratura del cerchio

I mosaici del Presbiterio

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico