Il corpo centrale: le navate
La Cattedrale di Palermo

I sensi raccontano il corpo centrale: le navate

udito
Te Deum Laudamus

Nella Cappella di Santa Rosalia si intonano lodi alla Vergine Santuzza. Riecheggia il “Te Deum Laudamus”. Questo stesso canto fu intonato nel 1625, quando, al passaggio delle Sacre ossa per le vie della città, miracolosamente cessava la terribile epidemia di peste che da anni affliggeva Palermo causando dolore, sofferenza e morte.

olfatto
Fiori e spighe

Profumo di fiori freschi pervade l’elegante Cappella del Santissimo Sacramento. Le composizioni con fiori di campo e spighe di grano adornano e circondano il prezioso altare in lapislazzuli, realizzato nel 1653 su disegno di Cosimo Fonsaga, in cui viene custodito il Santissimo Sacramento.

vista
Un soffitto mirabile

Mirabile era il soffitto ligneo che ricopriva l’aula centrale e le navate laterali. Il legno di rovere del tetto era laccato e decorato con risplendenti colori in argento, bianco, giallo e nero. Nel bordo concavo, di colore azzurro, prendevano posto iscrizione in caratteri greci che rendevano la copertura ancora più elegante. Nella navata centrale la carenatura del tetto ricorda la nave di San Pietro che conduce i fedeli verso la salvezza. Chi entrava in Cattedrale, con lo sguardo rivolto verso l’alto, poteva ammirare anche un’altra particolarità: il tetto Dromico, ovvero una sorta di passerella lignea che permetteva la visione, il controllo e la manutenzione dell’intera navata.

tatto
Una preziosa meridiana

Nel 1794, nella zona terminale della navata centrale, fu creata da Giuseppe Piazza e per volontà dell’arcivescovo Filippo Lopez y Royo una meridiana. Per la costruzione il professore dell’Università di Palermo e astronomo, fece utilizzare materiali preziosi: si compone di una barra prismatica di ottone, leggermente in rilievo, incastonata nel pavimento e rifinita con un’orlatura di marmo bianco. Dei buchi nella barra indicano quando il sole entra nei vari segni dello Zodiaco. Questi sono rappresentati sul pavimento con tarsie di marmi policromi. Altro elemento della meridiana della Cattedrale è lo gnomone, realizzato tramite un foro in una pietra calcarea e rivestito da una piastrina metallica. È situato nella cupola antistante la cappella di San Francesco di Paola.

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La Bibbia di Pietra

I mosaici del Presbiterio

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Il disegno strategico di Ruggero II

Un albero pieno di vita

L’area del Santuario

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

L’impronta del re

L’equilibrio tra architettura e luce

Il substrato culturale attraverso il tempo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La grande restaurazione

Una nuova cattedrale

La cattedrale nei secoli

Una controversa interpretazione

Oltre l’armonia delle proporzioni

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Le decorazioni interne

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

L’Ecclesia munita

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Sotto le crociere del Bema

Il cimitero dei re

Un popolo venuto dal Nord

La Bibbia scolpita su pietra

Il progetto originario

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Le cattedrali dei Re

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Le navate laterali

La decorazione musiva

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La quadratura del cerchio

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La facciata decorata

Ricognizione delle tombe reali

Un palinsesto della Storia

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La navata più lunga

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La cappella perduta

Le torri e la facciata occidentale

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Le funzioni di culto

Palermo felicissima urbe

Un soffitto mirabile

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Le trasformazioni nei secoli

La madonna Odigitria

L’inizio del cantiere

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Il portico meridionale

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Da Moschea a Cattedrale

I mosaici delle absidi

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La cappella dei Re

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

La Cappella di S. Maria Maddalena

La cappella ritrovata

La Cattedrale di Gualtiero

La cappella di san Benedetto

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici