Duomo di Cefalù
Le due torri

I sensi raccontano Le due Torri

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Lo slancio in verticale delle torri

La facciata occidentale della Cattedrale, già a prima vista, si presenta con una struttura compositiva autonoma rispetto al restante edificio, quasi fosse una fortezza e una via di collegamento trasversale alle due torri in cui è inscritta.
Il massiccio slancio verticale delle torri e la loro appartenenza al periodo normanno cela, tuttavia, ancora un richiamo militare di stampo islamico riconducibile alla presenza di alti parallelepipedi a pianta quadrata coronati da strutture di minor ampiezza. Osservando con maggiore attenzione il profilo imponente e compatto delle torri della Cattedrale, che dominano il paesaggio della città, appare evidente l’originaria funzione difensiva del territorio a loro affidata.

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I rintocchi delle campane richiamano i fedeli alla messa

Il rintocco delle campane richiama uomini e donne alla messa del mattino. Nel sagrato antistante la Cattedrale inizia a radunarsi un gruppetto di gente: sono pescatori che dopo aver trascorso la notte in mare, si apprestano a ricevere l’Eucarestia e ringraziare Dio per i beni che gli ha concesso.

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Affreschi perduti

La vita della Cattedrale, viene anche narrata attraverso affreschi custoditi tra le mura di luoghi non sempre adibiti all’esaltazione della bellezza bensì  funzionali, come le torri. Avvicinandosi e sfiorando con la mano i preziosi affreschi, si nota che le intemperie hanno compromesso la leggibilità della pittura. In origine c’erano cinque scene dinastiche e regali che celebravano i sovrani della Sicilia. La prima scena rappresenta Ruggero II mentre, con una mano, porge al SS. Salvatore, l’edificio religioso e, con l’altra, il cartiglio relativo ai privilegi di cui l’aveva dotato. La figura di Guglielmo I occupava il secondo quadro a memoria della conferma dei privilegi, a cui si aggiunse anche la donazione della chiesa siracusana di S. Lucia. Si stagliava nel terzo riquadro re Guglielmo II, la cui azione convalidava i privilegi conferiti alla Chiesa dai suoi avi. Una ulteriore conferma degli antichi privilegi occupava il riquadro superiore con la figura di Costanza che, offriva, inoltre, in dono alla Cattedrale il Casale di Odosuer. La quinta scena capovolge il tema compositivo delle scene che la precedono, in quanto racchiude una rivendicazione politica rappresentata dalla presenza di Federico II di Svevia, che allontana il vescovo Giovanni dal Tempio cefaludense.

Le decorazioni interne

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Un soffitto mirabile

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La Cattedrale di Gualtiero

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La Bibbia di Pietra

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Oltre l’armonia delle proporzioni

L’Ecclesia munita

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Palermo felicissima urbe

L’area del Santuario

Le navate laterali

La cappella dei Re

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

L’impronta del re

Le torri e la facciata occidentale

I mosaici del Presbiterio

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La facciata decorata

Un albero pieno di vita

La madonna Odigitria

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Le trasformazioni nei secoli

Ricognizione delle tombe reali

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Elementi artistici nella nave di Pietro

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Il disegno strategico di Ruggero II

La Bibbia scolpita su pietra

Sotto le crociere del Bema

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La grande restaurazione

Da Moschea a Cattedrale

Il progetto originario

Le cattedrali dei Re

La decorazione musiva

La cappella di san Benedetto

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

L’inizio del cantiere

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Una controversa interpretazione

La cappella perduta

Il portico meridionale

Le funzioni di culto

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Una nuova cattedrale

L’equilibrio tra architettura e luce

La navata più lunga

La cappella ritrovata

Un palinsesto della Storia

Il cimitero dei re

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Un popolo venuto dal Nord

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

La quadratura del cerchio

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

I mosaici delle absidi

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La cattedrale nei secoli

La Cappella di S. Maria Maddalena

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Il substrato culturale attraverso il tempo

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere