Il contesto storico
La Cappella Palatina

Il Cassaro

Nel nucleo più antico della città, oggi il Cassaro, sorge il Qasr, dall’arabo Palazzo o Castello, già presente in epoca romana, riedificato in epoca araba e poi trasformato dai normanni nel simbolo per eccellenza del potere monarchico. In epoca musulmana era la residenza degli emiri arabi, che dal 937 si spostarono nella cittadella fortificata dell’odierno quartiere della Kalsa, vicino al porto.Il Qasr era collegato alla grandiosa moschea del Gami , situata nell’area in cui sorgeva il primo nucleo bizantino dell’attuale Cattedrale, vicino le mura punico romane.
La moschea, riadattata dalla dinastia degli Aghlabiti e aperta al culto nella giornata di venerdì, era un edificio di notevoli dimensioni che, secondo le cronache del tempo degli storici e viaggiatori arabi Ibn Hawqal e Al Idrisi , riusciva a ospitare oltre settemila persone.
Durante la dominazione musulmana la tradizione episcopale greca fu mantenuta viva grazie al vescovo di Palermo Nicodemo che fu ospitato nella chiesa di Santa Domenica Ciriaca , nei territori di Monreale. Quando i normanni conquistarono la Sicilia, ad opera del Gran Conte Ruggero I che, insieme al fratello Roberto il Guiscardo , programmò un complesso piano, iniziato con lo sbarco del 1061 a Messina, preferirono stabilirsi nuovamente nel Cassaro, sicuramente per la sua posizione elevata, tra le depressioni dei fiumi Kemonia e Papireto che, all’epoca, delimitavano il nucleo centrale della la città antica. Il Cassaro riacquistò quella prerogativa, che aveva avuto in passato, di luogo di rappresentanza politica e religiosa, dal momento che il palazzo dell’Emiro divenne sede della nascente monarchia normanna e simbolo dell’accentramento del potere; il vescovo Nicodemo fu ricondotto in città per riconvertire la grande moschea in chiesa di culto cristiano.
La basilica officiò nuovamente il culto cristiano dal 1072, mentre la ricostruzione normanna dell’edificio, iniziata nel 1169, si deve all’arcivescovo Gualtiero Offamilio .
La Cattedrale fu dedicata a Maria Santissima Vergine Assunta nel 1185.

Il ritorno dell’acqua

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

I restauri

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

I sensi raccontano il ciclo musivo

La nascita del regno normanno

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

Dall’oblio al recupero della memoria

La dedica dell’Ammiraglio

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I sensi raccontano il soffitto

I sensi raccontano il contesto storico

Le decorazioni del campanile

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Il Cassaro

Il Palazzo che fu dei re

Le decorazioni

L’interno barocco

Il soglio reale

Forme e colori del soffitto ligneo

I mosaici del transetto e delle absidi

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

Lo spazio architettonico

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

L’interno della chiesa

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I sensi raccontano l’archittetura

Dal terremoto al crollo

I sensi raccontano i restauri

Un crescendo architettonico

Il palazzo ritrovato

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

I sensi raccontano l’interno

I sensi raccontano la pavimentazione

L’esterno barocco

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

I mosaici delle navate

I sensi raccontano la decorazione barocca

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi