L'esterno del Duomo
Monreale

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Il prospetto anteriore del Duomo, si distingue per il senso di grandiosità del suo portico che doveva, già dalla sua fondazione, accompagnare il fedele in un viaggio, intriso di misticismo e meraviglia, all’interno dell’imponente edificio di Monreale dedicato a Santa Maria la Nuova.Della struttura originale, già decorata, al suo interno, con lastre di marmo nella zona inferiore, abbellite dai mosaici che si estendevano in quella superiore, non resta più nulla. L’originale struttura venne modificata a seguito di alcuni crolli, a partire dal 1631, cui fece seguito un primo intervento di ripristino che culminò nel 1633 con la decorazione ad affreschi ad opera di Pietro Novelli .
Il 1770 è ricordato per l’avvento di un ulteriore crollo e, nuovamente, lo spazio porticato venne ricostruito da Ignazio Marabitti su progetto di Antonio Romano .In epoca barocca, osservare la facciata occidentale con il suo portico, dava un senso di unità per sintassi ornamentale ed invitava ad immedesimarsi nella ricca decorazione , ora non più esistente, che avvolgeva, le pareti e gli archivolti .
Da richiami a soggetti presenti nell’abside centrale, con il mosaico che raffigurava una coppia di arcangeli sovrastanti le due colonne centrali, alle immagini di santi che occupavano i tre archi a tutto sesto , posti con eleganza su quattro colonne corinzie in marmo cipollino.
Allo stesso modo, anche l’interno del portico narrava un ciclo mariologico , da collegarsi alla dedicazione del Duomo alla Vergine Maria. L’intento di esprimere grandezza si percepiva anche nelle colossali paraste che dialogavano con la volta, sostituita nel 1939 da un soffitto a travi.
Dal 1964 due aperture rettangolari collegano il portico con ciascuna torre da cui si può raggiungere, da un lato, il battistero , dall’altro, alcune stanze di servizio. Già dal piazzale esterno, si viene invitati ad accedere al Tempio dalla Porta del Paradiso , realizzata da Bonanno Pisano , il cui arco ogivale si pone al centro della facciata tra le due torri.

Porta del Paradiso
Il portale del duomo di Monreale è un esempio di reimpiego di marmi antichi; è composto infatti da marmi di spolio: marmi greci, marmo pario e marmo proconnesio. La sua forma è cuspidata e presenta quattro ghiere ogivali. E’ riccamente decorato da fasce con motivi figurati, geometrici, altri astratti a rilievo, e tarsie in opus sectile con poligoni stellati. In questo portale antico è incastonata la porta bronzea dell’artista Bonanno Pisano che si era già distinto a Pisa dove aveva ideato le perdute porte bronzee della cattedrale di Pisa. La paternità dell’opera di Monreale è data anche dall’iscrizione “Anno / D(omi)ni / MCL / XXXVI / i(n)dictio(n)e / III Bon(n)a / nus ci / vis Pis / anus / me fe / cit”. La porta bronzea di Monreale, a due battenti scolpiti a rilievo o ageminati, è stata fusa e poi giunta in loco nel 1185 (1186 secondo l’indizione). Nelle 44 formelle sono rappresentate nei cinque registri inferiori, scene dell’Antico, nei cinque superiori, scene dal Nuovo Testamento. Essendo una sorta di Biblia pauperum, i due registri sono uniti dalla rappresentazione dei dodici profeti. Ulteriori formelle si trovano in basso con coppie di leoni e grifoni che si affrontano e in alto con Maria e Cristo in gloria. La porta è anche detta del Paradiso, attraversarla significava giungere allo splendore della Gerusalemme Celeste e poter godere della bellezza e magnificenza dei mosaici. Come la maggior parte delle porte bronzee dell’epoca, sicuramente anche quella progettata da Bonanno era rettangolare ma fu adattata al portale con coronamento a sesto acuto. Questo potrebbe essere il motivo per cui le raffigurazioni in alto con la Madonna in Gloria e Cristo in Gloria, sono in parte nascoste dal portale. Il portale è stato quindi realizzato prima delle formelle del Pisano.

La monumentale porta bronzea commissionata da Guglielmo II d’Altavilla , è costituita da una parete di immagini a rilievo, chiuse da cornici architettoniche decorate con motiviche si differenziano per forma e materiali impiegati.
Le quattro paraste che ne costituiscono gli stipiti , presentano basi e capitelli unitari, mentre i loro fusti danno continuità agli ornamenti che compongono l’arco, su cui si estendono, a ritmo alternato ornati musivi di elaborata e delicata fattura.

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Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

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Ricognizione delle tombe reali

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La facciata decorata

Il progetto originario