Il soffitto
La Cappella Palatina

Forme e colori del soffitto ligneo

Il soffitto, in legno dipinto, è formato da due file di cassoni centrali, con lobi concavi, fiancheggiati da piccoli cassettoni quadrati o stellati; il sistema è realizzato con alveoli e muqarnas , tipici dell’architettura islamica. Si nota, in particolare, nella navata centrale una decorazione a muqarnas, che costituisce la base geometrica strutturale, poligoni stellati e cupolette, queste ultime realizzate con tavolette sottili; e in quelle laterali lunghi pannelli di travicelli inclinati,che compongono un cassettonato, a fasce alternate piane e concave. Interamente dipinti, hanno terminazioni semicircolari con la raffigurazione di mezze figure. I soffitti delle due navate laterali hanno subito ingenti restauri a causa dello stato di degrado dato da infiltrazioni d’acqua. Alcuni rifacimenti, di ascendenza iberica, sono datati XV secolo. Le maestranze specializzate si distinsero nella lavorazione del legno, dal momento che ogni elemento di varia forma e dimensione,è tagliato, montato e lavorato secondo un preciso ordine e una precisa tecnica che dimostra un’ampia conoscenza delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali utilizzati. Sapiente infatti è l’incastro degli elementi che definiscono un meccanismo stabile, autoportante e in equilibrio. Il legno usato nel soffitto è quello di abete , di pino nero, di pioppo e faggio. La tematica che ricorre nel ciclo pittorico, ricco di simboli, allegorie, motivi vegetali, floreali, disegni geometrici, caratteri cufici, con scritte di buon auspicio, elementi fitomorfi e zoomorfi, è quella dei piaceri della vita e delle gesta di corte. Riprese da un vasto repertorio iconografico, che attinge a motivi islamici e occidentali,le pitture raffigurano musici, bevitori, ballerine, animali, motivi mitologici e anche scene di vita quotidiana di marcato realismo come scene di caccia e di simposio, giostre, processioni, gare, combattimenti. Originale è anche la raffigurazione del sovrano o di altri regnanti e committenti abbigliati con vesti e pose orientali.Il sovrano, in particolare, indossa la corona , spesso è seduto al trono o tiene una coppa di vino in mano ed è accompagnato da servi e musicisti.Tutte le scene sono arricchite da oggetti quotidiani o preziosi: barili, coppe, vasi, ciotole, cuscini. Altri temi, estranei al mondo islamico, sono ispirati al repertorio bizantino e a quello della religione cristiana: alcune raffigurazioni alludono anche alla figura di Cristo , altre sono riprese dalla Bibbia . Nonostante il contesto religioso, il ciclo pittorico del soffitto riprende soprattutto temi laici, legati alla vita di corte araba ed al mondo dei piaceri e degli svaghi terreni.Secondo un’interpretazione mentre i mosaici, specialmente quelli del presbiterio , celebrano Dio, attraverso il Cristo trionfante, le pitture del soffitto ligneo glorificano il sovrano e la vita di corte.Si tratterebbe di un’accezione del tutto laica, inserita dentro un ciclo che racconta, come una, biblia pauperum la storia della Salvezza. Tra gli animali raffigurati, in particolare si distinguono uccelli, rapaci come falchi e aquile spesso con le loro prede, elefanti, animali esotici animali che combattono, animali mitologici e fantastici come sfingi, grifoni, arpie.Ma l’animale che ricorre più spesso è il leone, considerato regale e simbolo di forza.I colori maggiormente utilizzati sono il bianco, il nero ed il rosso, con bordure verdi e cornici a sfondo rosso e perle bianche dati dai seguenti pigmenti: nerofumo, lapislazzuli, ossido di titanio, minio, vermiglio, bianco di piombo, orpimento, successivamente mescolati con un legante, il tuorlo d’uovo. Dagli ultimi restauri è emersa anche la presenza di un trattamento ad oro zecchino tramite l’utilizzo della foglia oro, di cui sono rimaste tracce nella decorazione geometrica.

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I sensi raccontano il ciclo musivo

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

Il palazzo ritrovato

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I sensi raccontano il contesto storico

I sensi raccontano l’interno

I restauri

I sensi raccontano i restauri

Il soglio reale

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

Le decorazioni del campanile

Forme e colori del soffitto ligneo

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

L’interno barocco

I mosaici del transetto e delle absidi

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

Lo spazio architettonico

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

Il Palazzo che fu dei re

I sensi raccontano la pavimentazione

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

Le decorazioni

I mosaici delle navate

La dedica dell’Ammiraglio

I sensi raccontano la decorazione barocca

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Il Cassaro

Un crescendo architettonico

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

L’esterno barocco

Dall’oblio al recupero della memoria

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

Dal terremoto al crollo

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

La nascita del regno normanno

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

I sensi raccontano l’archittetura

L’interno della chiesa

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

I sensi raccontano il soffitto