Il contesto storico
La chiesa di santa Maria dell'ammiraglio

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Il regno normanno nasce con Ruggero II il 25 dicembre 1130, quando fu incoronato, nella città di Palermo, re di Sicilia, Puglia, Calabria e Capua. L’occupazione e la presa della Sicilia, che per circa duecento anni rimase sotto la dominazione musulmana, si deve al suo predecessore Ruggero I , denominato il Gran Conte, che, insieme al fratello Roberto il Guiscardo , programmò un complesso piano di conquista, iniziato con lo sbarco del 1061 a Messina. Dopo la resa della città portuale dello Stretto, i normanni penetrarono, quasi senza difficoltà, nel Val Demone e, a seguito della caduta della cittadina di Rometta, furono strappate molte roccaforti agli “arabi”. Nel 1071 capitolò Palermo, nel 1077 Trapani, nel 1087 Agrigento, poi fu la volta di Enna e, infine, di Noto, nel 1091. Nonostante ciò, dall’827 al 1072, durante la dominazione musulmana, l’isola godette di un periodo di prosperità sia economica che culturale.
Vennero introdotte nuove tecniche di coltivazione, razionalizzate le risorse idriche, edificate moschee, luoghi di svago e di caccia, rinnovato il sistema monetario, grazie all’introduzione del dinar d’oro e del dirhem d’argento, e valorizzate la letteratura, l’arte, la filosofia e la poesia. Gli “arabi”, che cercarono di mantenere una certa tolleranza religiosa, divisero la Sicilia in tre grandi sede amministrative: Val di Mazara, Val di Noto e Val Demone . Questa tolleranza e apertura verso stili, religioni e culture diverse fu mantenuta durante il regno normanno, che divenne un connubio di mondi, lingue e religioni, non solo quella latino occidentale ma anche bizantino orientale e islamica.
I sovrani normanni, riuscirono a creare un dialogo tra i popoli del Mediterraneo basato sulla convivenza pacifica, e sulla cooperazione di culture dissimili. La mescolanza di stili, tipica del periodo normanno, si riscontra in numerose costruzioni, dalla Zisa, alla Cappella Palatina alle tre grandi Cattedrali di Palermo, Monreale e Cefalù.

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

Le decorazioni

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

I sensi raccontano il soffitto

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

Dall’oblio al recupero della memoria

I restauri

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I mosaici delle navate

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I mosaici del transetto e delle absidi

I sensi raccontano l’interno

Un crescendo architettonico

L’interno barocco

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Forme e colori del soffitto ligneo

Dal terremoto al crollo

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

L’esterno barocco

I sensi raccontano la decorazione barocca

Il palazzo ritrovato

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

I sensi raccontano i restauri

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

La dedica dell’Ammiraglio

Le decorazioni del campanile

Il Palazzo che fu dei re

Il Cassaro

I sensi raccontano il contesto storico

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

Lo spazio architettonico

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

I sensi raccontano la pavimentazione

L’interno della chiesa

La nascita del regno normanno

I sensi raccontano il ciclo musivo

I sensi raccontano l’archittetura

Il soglio reale

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale