Il grande presbiterio

Il cimitero dei re

Il senso del sublime che coglie chi entra all’interno del Duomo di Monreale assume le forme di un dialogo tra diverse culture, a partire dal sentimento di infinito simbolicamente profuso nel messaggio di fede insito nella tradizione latino occidentale , fino a manifestarsi nell’eterea luminosità dell’ arte bizantino orientale e di componenti islamiche racchiuse nelle architetture.
L’adesione programmatica da parte di Guglielmo II all’indirizzo riformistico della chiesa d’Occidente aveva facilitato l’introduzione, tra gli spazi della Cattedrale, di elementi di ispirazione diversa fino a formare una nuova unità.
Il lungimirante disegno politico del sovrano che mise in relazione tra loro Duomo, convento collegato con la sede di un arcivescovo e palazzo reale , derivava dalla volontà di rendere, nel medesimo tempo, Monreale la “grande chiesa” dello Stato siculo–normanno, finalizzata a diventare oltre fondazione regale, luogo di sepoltura dinastica e monastero.
Nel braccio meridionale del transetto la grandezza storica del progetto di Guglielmo II è racchiusa nell’area riservata alle tombe reali. I resti del fondatore del Tempio sono custoditi in un sarcofago in marmo bianco, commissionato dall’arcivescovo Ludovico I Torres , nel 1575. Esso, sostenuto da mensole con base zoomorfa, finemente decorato da fregi intagliati a fogliame e da putti alati di ascendenza classica, riporta, su un lato maggiore, un lungo epitaffio laudativo composto dal poeta monrealese Antonio Veneziano e inciso su una targa a cartocci. Le estremità, delimitate da girali vegetali contengono, invece, l’una lo stemma del Torres, l’altra quello del sovrano.
Un evidente richiamo ai sepolcri porfirei, conservati nella Cattedrale di Palermo, prende forma nella tomba, in porfido rosso , che accoglie la salma, ancora integra, di Guglielmo I , risultato di un’accurata imbalsamazione da parte del figlio.
Il sepolcro, danneggiato dall’ incendio del 1811 , fu privato delle sei colonne di porfido, disposte in successione di tre per lato, che sorreggevano un baldacchino di marmo.
A differenza della ricchezza decorativa che contraddistingue il sarcofago del fondatore del Duomo di Monreale, quello riservato al suo predecessore non contiene alcuna iscrizione.
Elevato su tre gradini e sorretto da alte mensole dalla linea ondulata, esso è caratterizzato da un’austera compostezza, interrotta solo dalla presenza di un diadema scolpito, dall’anello e dalle fronde di pioppo, simbolo della sovranità.

Il cimitero dei re

Una controversa interpretazione

Il substrato culturale attraverso il tempo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

L’equilibrio tra architettura e luce

Sotto le crociere del Bema

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

L’impronta del re

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La cappella di san Benedetto

La cappella perduta

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Le torri e la facciata occidentale

Un palinsesto della Storia

Elementi artistici nella nave di Pietro

Palermo felicissima urbe

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Una nuova cattedrale

I mosaici del Presbiterio

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Le trasformazioni nei secoli

Il portico meridionale

La madonna Odigitria

Ricognizione delle tombe reali

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La facciata decorata

Le decorazioni interne

L’Ecclesia munita

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La navata più lunga

La Cappella di S. Maria Maddalena

L’inizio del cantiere

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Le cattedrali dei Re

La cappella ritrovata

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il progetto originario

La Cattedrale di Gualtiero

La decorazione musiva

Un soffitto mirabile

La cappella dei Re

Le navate laterali

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Il disegno strategico di Ruggero II

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La Bibbia scolpita su pietra

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La Bibbia di Pietra

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La quadratura del cerchio

La grande restaurazione

L’area del Santuario

Da Moschea a Cattedrale

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le funzioni di culto

Un popolo venuto dal Nord

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Un albero pieno di vita

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

I mosaici delle absidi

La cattedrale nei secoli