L'esterno del Duomo
Monreale

Le torri e la facciata occidentale

La posizione delle torri che chiudono, su ciascun lato, la facciata principale del Duomo di Monreale rispetta, per larghezza e profondità, le misure di un portico coevo alla costruzione della chiesa. Esso, a causa di un crollo, fu sostituito da quello attuale risalente al 1770.L’aspetto imponente delle due costruzioni si differenzia già a partire dall’ordine inferiore, più elevato di quello sovrastante e, in origine, privo di finestre.
Inoltre, se quest’ultimo è realizzato in opera rustica , quello superiore, in entrambe le torri, visibilmente più basso, è costituito da filari di conci squadrati , che ne evidenziano un assetto rientrante incorniciato, alla base, da un’ampia fascia decorata da tarsie a filari di rombi. A ridosso, si apre una finestra ad ogiva posata su una cornice marcapiano presente, in modo speculare, anche sull’altra torre. Lo sguardo si sofferma sulla torre più alta, quella che volge a meridione, distinguibile dalla sua gemella, per la presenza di due ulteriori ordini che si restringono in larghezza. Ciascuna facciata è alleggerita dalla presenza di una monofora nel primo ordine, sulla quale si sovrappone, in quello superiore, una bifora racchiusa da una triplice ghiera. Una cuspide in pietra, abbattuta da un fulmine nel 1807, coronava la parte terminale della torre meridionale.
Meno slanciata e priva di leggerezza negli alzati, appare la torre settentrionale i cui muri, che ospitano le campane, vennero aggiunti nel XVI secolo. Le due strutture, all’epoca, disponevano di scale situate nel corpo edilizio, a base quadrata, adiacente alla faccia orientale. Attraverso il loro utilizzo per raggiungere i piani superiori, era possibile accedere da strette porte, ora murate, ai lati della navata centrale e ai tetti delle navate laterali.
Distogliendo l’attenzione dalla massiccia struttura delle due torri residue che, dalla fine del XII secolo, facevano parte dell’alta cinta muraria a protezione degli importanti edifici, non possiamo evitare di soffermarci sulle decorazioni ad archi ogivali della zona superiore della facciata posta al di sopra del portico ricostruito nel XVIII secolo.
Tali ornamenti, simili per la cura del dettaglio, a quelli delle absidi , si intrecciano, con la ricchezza di un ricamo, a partire dai lati interni del secondo ordine delle torri fino a lambire, con due archi a tutto sesto , la grande finestra ogivale posta al centro. Più sobrio appare il timpano di cui recenti restauri hanno rimesso in luce una finestra ogivale, oggi murata, adornata da una ghiera di conci quadrati inserita tra due finestre rotonde cieche, che replicano lo stesso ornamento.
La corrispondenza nella ricchezza compositiva, tra l’esterno delle absidi e la facciata, rispecchia la concezione medievale secondo cui la costruzione delle Cattedrali aveva inizio, al contempo, secondo un disegno di insieme, ad est con il vano d’altare e, ad ovest, con l’ingresso principale, che raggiungeva una certa altezza.

Le navate laterali

La cappella perduta

Un albero pieno di vita

L’equilibrio tra architettura e luce

Oltre l’armonia delle proporzioni

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La cappella ritrovata

L’Ecclesia munita

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

L’inizio del cantiere

La navata più lunga

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

La quadratura del cerchio

Un palinsesto della Storia

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La Bibbia di Pietra

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

L’area del Santuario

Sotto le crociere del Bema

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Elementi artistici nella nave di Pietro

Il portico meridionale

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il progetto originario

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Il disegno strategico di Ruggero II

La cappella di san Benedetto

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Una controversa interpretazione

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Le decorazioni interne

Una nuova cattedrale

La grande restaurazione

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Le torri e la facciata occidentale

Un popolo venuto dal Nord

Ricognizione delle tombe reali

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

Le cattedrali dei Re

Il substrato culturale attraverso il tempo

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Palermo felicissima urbe

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

La Bibbia scolpita su pietra

L’impronta del re

I mosaici del Presbiterio

La madonna Odigitria

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La Cappella di S. Maria Maddalena

La cappella dei Re

Il cimitero dei re

Un soffitto mirabile

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Le funzioni di culto

La facciata decorata

Da Moschea a Cattedrale

Le trasformazioni nei secoli

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

I mosaici delle absidi

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La cattedrale nei secoli

La decorazione musiva