L'architettura e le decorazioni
La Zisa

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

Secondo le testimonianze di Ugo Falcando si può desumere che, il palazzo della Zisa, venne edificato in un tempo breve e con ingente spesa.
Queste caratteristiche non si discostano, d’altronde, con altri imponenti strutture di età normanna, poiché l’ampia disponibilità di maestranze, non solo indigene ma anche nord africane, con una solida conoscenza scientifica sulla tecnica delle costruzioni, permise una rapida esecuzione delle opere.
Il tempo impiegato per costruire la Zisa potrebbe essere calcolato a partire dall’anno 1166 che ha segnato la morte di Guglielmo I .
E’ possibile presupporre che i lavori abbiano avuto inizio qualche anno prima, fra il 1164 e il 1165. Si deve, invece ai primi anni del regno di Guglielmo II, immediatamente successivi a queste date, la cura per l’opera di rifinitura e decorazione del palazzo. Tale circostanza temporale potrebbe ragionevolmente fare avanzare l’ipotesi che la Zisa non fu edificata ex novo.
L’attenzione dei normanni per la cultura islamica si evince già a partire dalla facciata principale del palazzo che riporta, nel coronamento, un fregio epigrafico a caratteri cufici, giunto a noi oggi in parte mutilato, a causa della trasformazione subite in varie epoche.
La figura di Guglielmo II d'Altavilla , “bramoso di gloria”, secondo studi risalenti all’ottocento, viene glorificata in una iscrizione posta nell’ambulacro che precede la sala della fontana, la cui trascrizione riporta anche i seguenti versi “questo è il paradiso terrestre che si apre agli sguardi, questi è il Musta’iz e questo (palazzo) al’Aziz”.
Si ritrova qui la consuetudine, di derivazione islamica, di accostare aggettivi di particolare risonanza identificativa. In questo caso dal vocabolo al-aziz (la splendida, la magnifica) deriva l’attuale nome di Zisa.

Lo spazio architettonico

I mosaici delle navate

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Il Cassaro

I sensi raccontano la decorazione barocca

I mosaici del transetto e delle absidi

I sensi raccontano i restauri

Forme e colori del soffitto ligneo

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Il Palazzo che fu dei re

Un crescendo architettonico

I sensi raccontano la pavimentazione

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I sensi raccontano il contesto storico

La dedica dell’Ammiraglio

L’esterno barocco

I sensi raccontano l’interno

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

I sensi raccontano il ciclo musivo

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

L’interno della chiesa

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I sensi raccontano il soffitto

I restauri

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

Il palazzo ritrovato

Dal terremoto al crollo

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

Il soglio reale

La nascita del regno normanno

Le decorazioni del campanile

Dall’oblio al recupero della memoria

Le decorazioni

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

I sensi raccontano l’archittetura

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

L’interno barocco

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo