Il corpo centrale: le navate
La Cattedrale di Palermo

Le decorazioni interne

Secondo le cronache storiche: “L’Arcivescovo Gualtiero  nel 1185 fece dipingere nei soffitti, nelle travi e nei loro modiglioni in uno sfondo d’oro le immagini dei Santi per intero oppure fino all’ombelico, vi sono state dipinte parecchie immagini di Santi che per l’altezza sfuggono talmente all’acutezza della vista che non possono essere identificate da coloro che stanno sul suolo di questo tempio. Alle immagini sono aggiunti i nomi per intero segnati a lettere greche”.
Le pareti interne non erano state decorate, ma rifinite a “ pietra rasa ” con un leggero intonaco superficiale, che dava all’interno della cattedrale un soffuso chiarore che faceva risaltare i colori dominanti del tetto: giallo-oro e azzurro.
Non si è rinvenuta alcuna traccia preparatoria di un rivestimento mosaicato che, invece, caratterizza la coeva fabbrica del Duomo di Monreale . Il pavimento era composto “a tasselle di marmo  e di pietre pregiate, ossia è a mosaico screziato con incrostature di  vari colori, con differenti lastre tagliate in un sol  colpo ed  è diversificato in vari generi
Trattavasi, quindi, di pavimento mosaicato del tipo “ cosmatesco ”, decorazione tipica del periodo medievale e caratterizzante i pavimenti delle altre coeve chiese normanne, fatta eccezione per il duomo di Cefalù che riporta un pavimento in mamo rosso per l’area del presbiterio e in calcare di lumachella grigia, per le navate. Nei secoli successivi il pavimento mosaicato, in larga parte degradato venne sostituito con grandi lastre di marmo e granito, intercalato con lastre tombali, per l’usanza di seppellire i corpi di prelati e nobili, all’interno delle chiese.
Caratteristica particolare, oggi perduta, che dava alla cattedrale di Palermo il primato di essere annoverata, dagli storici, come una delle chiese che avesse il maggior numero di lastre tombali, inserite all’interno della sua pavimentazione.

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Palermo felicissima urbe

Le decorazioni interne

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La cappella perduta

Sotto le crociere del Bema

La cappella di san Benedetto

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Oltre l’armonia delle proporzioni

Un palinsesto della Storia

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La cappella ritrovata

La navata più lunga

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Un popolo venuto dal Nord

La facciata decorata

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

La decorazione musiva

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

I mosaici delle absidi

La cattedrale nei secoli

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Un soffitto mirabile

La grande restaurazione

La Bibbia di Pietra

Le trasformazioni nei secoli

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Il substrato culturale attraverso il tempo

La Cappella di S. Maria Maddalena

Le torri e la facciata occidentale

L’Ecclesia munita

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Ricognizione delle tombe reali

Il cimitero dei re

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Il disegno strategico di Ruggero II

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Un albero pieno di vita

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il progetto originario

L’area del Santuario

Una controversa interpretazione

Le navate laterali

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

L’equilibrio tra architettura e luce

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Le cattedrali dei Re

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Elementi artistici nella nave di Pietro

I mosaici del Presbiterio

La cappella dei Re

Una nuova cattedrale

Il portico meridionale

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La quadratura del cerchio

La Bibbia scolpita su pietra

Le funzioni di culto

L’impronta del re

L’inizio del cantiere

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Da Moschea a Cattedrale

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

La madonna Odigitria

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La Cattedrale di Gualtiero

I sarcofagi in porfido: regalità e potere