Il Contesto 1

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Per oltre due secoli, la dominazione araba in Sicilia, rese partecipe l’isola di un clima culturale e un livello di civilizzazione ancora sconosciuti in altre regioni italiane mentre, al contempo, in Europa, dopo il declino della rinascenza carolingia si assisteva, intorno all’anno Mille, alla frammentazione dei regni europei. I saperi, di cui la cultura araba era intrisa, a partire dallo sviluppo delle scienze, della matematica fino ad inoltrarsi nell’ intangibile mondo filosofico ed alchemico, coinvolsero anche la riorganizzazione dell’assetto dell’area palermitana.
Il territorio divenne, così, uno spazio dove, gli studi sui sistemi di canalizzazione delle acque, anche sotterranei, i quanāt , diedero impulso alla costruzione di parchi e giardini suburbani arricchiti, inoltre, dalla presenza di condotte di superficie, le saie , e di vasche di raccolta d’acqua.In queste sterminate distese furono introdotte nuove piante da frutto come cedri, limoni e aranci, in un variegato sistema di colture. Alla piacevolezza della vista allietata da una variopinta tavolozza di colori, non mancavano i profumi speziati della cannella, dei chiodi di garofano, dello zenzero e del gelsomino, che permeavano l’aria di una commistione di aromi di provenienza medio-orientale. Nelle proporzioni regolari dei giardini-paradiso, a cui facevano eco quelli della Persia e di Samarcanda, si innalzavano architetture di indubbia purezza geometrica come il castello, di probabile fondazione islamica, riconducibile all’emiro kalbita Jafar nella contrada di Maredolce , quando la potenza musulmana nell’isola era già in declino.

La facciata decorata

Il progetto originario

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

I mosaici delle absidi

Un soffitto mirabile

La cappella di san Benedetto

L’area del Santuario

La grande restaurazione

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La madonna Odigitria

La decorazione musiva

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La cappella perduta

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

La Bibbia scolpita su pietra

Una nuova cattedrale

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le trasformazioni nei secoli

Le funzioni di culto

La navata più lunga

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

L’Ecclesia munita

Un palinsesto della Storia

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Le cattedrali dei Re

La Bibbia di Pietra

La Cattedrale di Gualtiero

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La Cappella di S. Maria Maddalena

Le navate laterali

I mosaici del Presbiterio

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Una controversa interpretazione

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Ricognizione delle tombe reali

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il substrato culturale attraverso il tempo

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Il portico meridionale

L’equilibrio tra architettura e luce

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

L’inizio del cantiere

Le decorazioni interne

Sotto le crociere del Bema

Le torri e la facciata occidentale

Elementi artistici nella nave di Pietro

L’impronta del re

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Un albero pieno di vita

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La cattedrale nei secoli

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La cappella ritrovata

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Da Moschea a Cattedrale

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Il disegno strategico di Ruggero II

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

La cappella dei Re

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La quadratura del cerchio

Un popolo venuto dal Nord

Palermo felicissima urbe

Il cimitero dei re