Le cattedrali dei Re

Introduzione al Percorso


Il percorso accompagna alla scoperta delle grandi cattedrali normanne del Sito UNESCO di Palermo, Cefalù e Monreale. Attraverso intrecci dinastici e culturali, ogni cattedrale è simbolo di uno dei grandi protagonisti della dinastia degli Altavilla e di un momento stilistico che guarda all’arte locale, orientale e d’oltralpe. Ogni percorso, suddiviso in più tappe, approfondisce, su diversi livelli le maestose costruzioni, dal punto di vista architettonico e artistico, senza tralasciare il contesto storico, sociale, filosofico e culturale.
Il Duomo di Cefalù è il sogno di re Ruggero: si erge ai piedi di una maestosa rocca e si affaccia sul mare cristallino. Paesaggio che affascinò anche Idrisi, il geografo arabo che, nel 1145, venne chiamato a Palermo da Ruggero II per scrivere il famoso Libro di Ruggero e lavorare alla costruzione di un mappamondo in 70 fogli chiamato Tabula Rogeriana. La Tabula originale era realizzata in argento. Il manoscritto, denominato In arabo Kitāb Rugiār, fu ultimato nel 1154, contiene una descrizione del mondo allora conosciuto, diviso in sette zone climatiche, secondo il sistema tolemaico e mostra l’Europa, parte dell’Asia e l’Africa del nord.
Scrisse Idrisi su Cefalù: “Ad una giornata leggiera da Sahrat ‘al ‘hadid giace, sulla spiaggia del mare, Gaflúdi (Cefalù) fortezza simile a città, co’ suoi mercati, bagni e molini, piantati dentro lo stesso paese, sopra un’acqua ch’erompe [dalla roccia], dolce e fresca e dà da bere agli abitanti. La fortezza di Cefalù [è fabbricata] sopra rocce bagnate dal mare.”
Il tempio di Cefalù, iniziato da Ruggero II nel 1131, è quello con maggiori influenze nordiche. A livello architettonico, specie nel disegno originario, si configura come una vera e propria fortezza. Anche il luogo in cui sorge è strategico, il Duomo, infatti, è posto all’estremità orientale del centro abitato, sotto la rocca che domina sul territorio circostante. Con la sua struttura possente, inscritta entro due torri, nasce con un preciso intento dinastico, dal momento che era destinato ad accogliere le spoglie mortali di re Ruggero.
A Monreale, invece, nel Duomo, tempio di sepoltura di Guglielmo I e Guglielmo II, si riscontra un equilibrio stilistico delle forme tra decorazione e architettura. Il complesso monumentale, iniziato da Guglielmo II nel 1172, è composto dalla chiesa, dal convento benedettino e dal palazzo reale. All’interno, fulcro del ciclo musivo che riporta le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, creato da maestranze bizantine, è il grandioso Cristo Pantocratore del catino absidale. Il Re dei re ha uno sguardo severo ma amorevole, con il suo abbraccio benedice e accoglie il fedele che, una volta varcata la porta bronzea, detta del Paradiso, opera di Bonanno Pisano, si avvia lungo un cammino ascensionale verso la salvezza. Coevo è anche il chiostro del convento benedettino, i cui capitelli, di netta ascendenza romanica, si distinguono per la ricchezza della decorazione con motivi zoomorfi, fitomorfi, fantastici e simbolici.
L’ultima tappa è la Cattedrale di Palermo. In precedenza, durante il periodo della dominazione musulmana, era questa la Moschea Gami collegata, tramite un passaggio, al palazzo dell’Emiro, poi convertita in chiesa all’arrivo dei Normanni in Sicilia, e affidata alle cure del vescovo Nicodemo. Sotto il regno di Guglielmo II l’antica chiesa venne restaurata per volere dell’arcivescovo Gualtiero, Proto familiare del Re. Nella cappella delle tombe reali, all’interno dell’antica Cattedrale, riposano Ruggero II, primo re di Sicilia; la regina Costanza d’Aragona; l’imperatrice Costanza d’Altavilla; l’imperatore Federico II e l’imperatore Enrico VI.
I sarcofagi a baldacchino di Federico ed Enrico VI erano stati ordinati da Ruggero II, prima del 1145, e destinati alla Cattedrale di Cefalù. Fu il nipote Federico, a trasferirli a Palermo, non rispettando le volontà del nonno. Secondo il disegno del primo re di Sicilia, i sarcofagi dovevano essere due: uno per accogliere i suoi resti mortali, l’altro a maggior gloria di Dio.

Le trasformazioni nei secoli

Sotto le crociere del Bema

Le navate laterali

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

La navata più lunga

La cappella di san Benedetto

Le funzioni di culto

La Cattedrale di Gualtiero

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La cappella ritrovata

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Un soffitto mirabile

La quadratura del cerchio

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

La Bibbia scolpita su pietra

Le torri e la facciata occidentale

Oltre l’armonia delle proporzioni

La Cappella di S. Maria Maddalena

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Da Moschea a Cattedrale

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La decorazione musiva

Il portico meridionale

Il progetto originario

Un albero pieno di vita

I mosaici del Presbiterio

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Le cattedrali dei Re

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La Bibbia di Pietra

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

L’inizio del cantiere

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La cappella dei Re

La grande restaurazione

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

L’impronta del re

I mosaici delle absidi

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Ricognizione delle tombe reali

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

L’Ecclesia munita

Il substrato culturale attraverso il tempo

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Le decorazioni interne

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Un popolo venuto dal Nord

Un palinsesto della Storia

L’area del Santuario

Il disegno strategico di Ruggero II

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Palermo felicissima urbe

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Elementi artistici nella nave di Pietro

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Una controversa interpretazione

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Il cimitero dei re

La facciata decorata

La madonna Odigitria

L’equilibrio tra architettura e luce

Una nuova cattedrale

La cattedrale nei secoli

La cappella perduta

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne