Il Santuario le absidi
La Cattedrale di Palermo

L’area del Santuario

L’impianto medievale della Cattedrale, dovuto alle modifiche e trasformazioni eseguite nella seconda metà del XII secolo, volute dall’Arcivescovo Gualtiero , rimase pressoché inalterato fino alla fine del XVIII secolo, quando il sacro edificio venne sottoposto ad una complessa opera di ristrutturazione , cambiandone profondamente i caratteri stilistici originali sia all’interno che all’esterno.
Durante il periodo di Gualtiero, l’antica chiesa, adibita a Moschea al tempo dell’occupazione musulmana, fu ristrutturata in modo radicale, e nell’area del santuario fu creato il sistema del doppio transetto o “grande Presbiterio” , composto da Titulo e Antititulo secondo lo stesso schema costruttivo adottato nel coevo Duomo di Monreale .La ristrutturazione trasformò l’area terminale, verso oriente, dove fu creata la grande abside centrale e le due laterali, dedicate ai servizi del Diaconico a destra e della Protesi , a sinistra.
Nella parte antistante le tre absidi venne inserito l’ Antititulo , uno spazio traverso rispetto all’assialità della chiesa, con la funzione di ambulacro nell’area del santuario.
L’Antititulo, come riportato dalle cronache, era coperto da un soffitto a muqarnas , simile a quello della Cappella Palatina. Tale ambiente divideva, così, la zona delle absidi   dal Titulo , ampia zona quadrata comprendente il coro, la cattedra vescovile e il seggio regale , con le tombe dei Vescovi e il cimitero dei Re , collocati nella parte sinistra e destra.
Tutti questi spazi liturgici costituivano il “ grande Presbiterio ”, separato dalle navate, riservate ai fedeli, da una iconostasi , secondo il rito greco , officiato, in quel tempo nelle chiese, insieme a quello latino . L’area del Titulo era illuminata da quattro grandi finestre monofore, sul fronte sud e nord, con la cornice esterna decorata con “ghiere a cuscino”, alla maniera islamica. Dopo la grande trasformazione del XVIII secolo, ne rimasero solo tre sul lato meridionale.
L’Antititulo riceveva la luce da una triade di luci, composta da un grande oculo e due monofore, aperte, nelle pareti corte, a settentrione e meridione. L’Oculo fu chiuso in occasione dei lavori di restauro di fine Settecento e le due monofore, in parte, già occultate in precedenza. I recenti restauri hanno ripristinato le originarie aperture, sul fronte meridionale e settentrionale, ancorché oggi prive della loro iniziale funzione, per le trasformazioni apportate all’interno dell’edificio. L’Oculo fu chiuso in occasione dei lavori di restauro di fine Settecento e le due monofore, in parte, già occultate in precedenza. I recenti restauri hanno ripristinato le originarie aperture, sul fronte meridionale e settentrionale, ancorché oggi prive della loro iniziale funzione, per le trasformazioni apportate all’interno dell’edificio.

Le decorazioni interne

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La Cappella di S. Maria Maddalena

Una controversa interpretazione

Il progetto originario

L’equilibrio tra architettura e luce

Le torri e la facciata occidentale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Un palinsesto della Storia

Il substrato culturale attraverso il tempo

Una nuova cattedrale

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Sotto le crociere del Bema

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La grande restaurazione

La facciata decorata

Un popolo venuto dal Nord

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

L’impronta del re

Da Moschea a Cattedrale

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il portico meridionale

I mosaici del Presbiterio

Le trasformazioni nei secoli

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

L’area del Santuario

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Le cattedrali dei Re

La madonna Odigitria

Oltre l’armonia delle proporzioni

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le navate laterali

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Un albero pieno di vita

La navata più lunga

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La cappella dei Re

Uno spazio tra visibile ed invisibile

La cappella di san Benedetto

La decorazione musiva

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Ricognizione delle tombe reali

La quadratura del cerchio

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La Bibbia scolpita su pietra

Un soffitto mirabile

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

L’inizio del cantiere

Il cimitero dei re

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Il disegno strategico di Ruggero II

L’Ecclesia munita

I mosaici delle absidi

La cappella perduta

Le funzioni di culto

Palermo felicissima urbe

La cattedrale nei secoli

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

La cappella ritrovata

La Cattedrale di Gualtiero

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La Bibbia di Pietra

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede