Il contesto storico
La chiesa di santa Maria dell'ammiraglio

La dedica dell’Ammiraglio

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio si erge nella odierna luminosa, piazza Bellini, nel centro storico di Palermo, in una posizione privilegia su un’altura attigua alla chiesa di San Cataldo e dirimpetto quella di Santa Caterina.Come riferisce un documento, del mese di maggio del 1143, conservato nel tabulario della Cappella Palatina, la chiesa fu edificata, ex novo, per volere dell’Ammiraglio Giorgio di Antiochia che, dopo aver vissuto dapprima in Siria, dove ricoprì incarichi finanziari, si spostò in Tunisia al servizio dell’emiro Al Madia. Nel 1112 si trasferì a Palermo dove, ben presto, divenne ammiraglio e funzionario del primo re di Sicilia Ruggero II . Il documento, scritto in arabo e greco, informa anche che la chiesa fu dedicata alla Vergine Maria, poiché era desiderio dell’Ammiraglio ringraziarla, per la protezione che gli aveva offerto e per l’avanzare della sua proficua carriera. Se il documento è datato 1143, si pensa che l’edificazione della chiesa avvenne negli anni precedenti, orientativamente nel 1140 e, vista la commistione di stili, nel tempo vi lavorarono diverse maestranze, sia greche che locali, almeno fino al 1185. Gli ultimi lavori interessarono sia il campanule che il nartece esterno.Giorgio di Antiochia stanziò un’ingente quantità di denaro e non badò a spese per la decorazione della piccola chiesa, ispirandosi sicuramente alla ricchezza e allo sfarzo della Cappella Palatina .
Il ciclo musivo di Santa Maria dell’Ammiraglio, realizzato da maestranze bizantine, infatti, è minuziosamente studiato sia dal punto di vista estetico e simbolico che ideologico.Lo stesso Ammiraglio, così come era consuetudine dei sovrani normanni, è raffigurato, abbigliato con una sontuosa veste, decorata a riquadri, davanti alla Vergine Maria, in atteggiamento di proskynesis . Nel lato opposto, invece, il mosaico rappresenta Ruggero II che viene incoronato dalle mani di Cristo .

Ruggero incoronato da Cristo
Il pannello musivo con Ruggero incoronato da Cristo, si trovava sicuramente nel nartece che, alla fine del ‘500, a causa di alcune modifiche strutturali alla pianta della chiesa fu demolito. Adesso è visibile nell’ingresso, a destra, simmetricamente a quello che raffigura l’ammiraglio Giorgio di Antiochia inginocchiato davanti la Vergine Maria. Dal fondo oro emergono due figure, quella del primo re di Sicilia, Ruggero II, e quella di Cristo. Il sovrano ha la testa reclinata, lo sguardo rivolto verso il fedele e le mani protese in atteggiamento di preghiera e adorazione. E’ abbigliato con una sontuosa e ricca veste bizantina e una corona con pendilia laterali di perle. Cristo è posto leggermente più in alto, ha lo sguardo maestoso e severo, con una mano stringe un rotolo, mentre con l’altra incorona Ruggero. Entrambi sono accompagnati da scritte in greco che li identificano “re Ruggero” e “Cristo”. Questo pannello musivo, dal forte significato simbolico, detiene anche un messaggio politico: Ruggero infatti è incoronato direttamente da Cristo, non ha altri intermediari terreni, il suo potere viene da Dio.
I sensi raccontano il contesto storico la martorana

L’esterno barocco

I sensi raccontano la decorazione barocca

Le decorazioni

La nascita del regno normanno

I mosaici delle navate

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Il Cassaro

Le decorazioni del campanile

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

Dall’oblio al recupero della memoria

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Dal terremoto al crollo

I sensi raccontano il contesto storico

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

I sensi raccontano l’interno

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Forme e colori del soffitto ligneo

I sensi raccontano la pavimentazione

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

Il palazzo ritrovato

L’interno barocco

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

I sensi raccontano il ciclo musivo

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I sensi raccontano il soffitto

I mosaici del transetto e delle absidi

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

I restauri

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

Il Palazzo che fu dei re

La dedica dell’Ammiraglio

I sensi raccontano l’archittetura

Un crescendo architettonico

L’interno della chiesa

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

Il soglio reale

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano i restauri

Lo spazio architettonico

I sensi raccontano il contesto storico Zisa