il contesto storico
La Zisa

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

Il palazzo Zisa, dall’arabo al-Azīz, che significa il glorioso o lo splendido è quello più rappresentativo dell’intero parco del Genoardo; fu edificato, su probabili preesistenze islamiche, per volontà di Guglielmo I , detto il Malo, a pochi anni dalla sua morte, avvenuta nel 1165.
Secondo la tradizione, fu poi portato a conclusione dal figlio e successore Guglielmo II , conosciuto come il Buono.
“Bei giardini, ameni verzieri, diversi canali d’acqua e pescherie” questa la più antica descrizione del giardino della Zisa, contenuta nella cronaca di Romualdo Salernitano che descrisse come il palazzo fosse immerso e circondato da un parco di giardini e frutteti e che si caratterizzava anche per la presenza di viali, padiglioni, canali d’acqua e bacini. Cedri, limoni e altri alberi da frutto inebriavano ancora i visitatori di età moderna tanto che Leandro Alberti , nel 1550, scrisse di aver visto un “vago giardino di limoni, di cedri, naranzi, et di atri simili fruttiferi alberi”.
Considerato un vero Paradiso in Terra, il giardino della Zisa, separato dal resto del Genoardo da una zona paludosa, era un locus amoenus ricco di fiori, orti, alberi da frutto come arance, lumie, limoni, albicocchi, fichi e viti, popolato anche da animali esotici. Frequente anche la coltivazione e produzione di canne che venivano utilizzate negli orti come sostegno per ortaggi e vigne.
Dei vari sistemi idrici e di irrigazione, attualmente sono ancora visibili i resti della peschiera sul prospetto e la sala interna della fontana, con una rete di tubi fittili a pressione, denominati catusi e altri cunicoli idrici di derivazione persiana.
Negli anni novanta del secolo scorso venne realizzato, nello spazio antistante il palazzo, un nuovo parco urbano , a memoria dell’antico giardino, che adesso accoglie specie botaniche della macchia mediterranea e moderne vasche che ricordano le magnificenze di quelle antiche.
In quello che doveva essere parte del giardino, a settentrione del palazzo, è ubicata la Cappella della Santissima Trinità , oggi integrata con una chiesa del XVII secolo.
La Cappella, ad un’unica navata e con copertura a crociera, ha un presbiterio rettangolare con abside, coperto con una tipica cupola a emisfero su tamburo a nicchie angolari a incasso.
Si presume che la Zisa e la Cappella, dove i sovrani assistevano alle funzioni religiose, fossero collegate da un corridoio sopraelevato.

Le decorazioni del campanile

I mosaici delle navate

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

I sensi raccontano la decorazione barocca

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

La nascita del regno normanno

Dal terremoto al crollo

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

Il Palazzo che fu dei re

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

I sensi raccontano il ciclo musivo

L’esterno barocco

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

Il palazzo ritrovato

L’interno della chiesa

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I sensi raccontano l’interno

Il Cassaro

Il soglio reale

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

I sensi raccontano i restauri

I sensi raccontano l’archittetura

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

Un crescendo architettonico

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

I sensi raccontano il soffitto

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

La dedica dell’Ammiraglio

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

L’interno barocco

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

Dall’oblio al recupero della memoria

Le decorazioni

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano il contesto storico

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Forme e colori del soffitto ligneo

I restauri

I mosaici del transetto e delle absidi

I sensi raccontano la pavimentazione

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

Lo spazio architettonico