L'architettura esterna e l'impianto originario
La chiesa di santa Maria dell'ammiraglio

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

A seguito dell’edificazione, iniziata intorno al 1140 e ultimata nel 1143, i lavori ripresero tre anni dopo e continuarono negli anni, almeno fino al 1184, quando la chiesa fu dotata di un atrio a forma di trapezio scoperto e porticato, che accoglieva il fedele, di un nartece e di un campanile esterno in asse con l’ abside centrale della chiesa.Il nartece, in particolare, andato completamente distrutto, aveva una pianta rettangolare ed era addossato alla parete ovest della chiesa e racchiuso entro due mura lungo i lati nord e sud.
Nel nartece erano collocati i due mosaici, poi spostati nel XVI secolo, con la dedica di Giorgio di Antiochia e di Ruggero incoronato da Cristo. Durante questi decenni, nelle varie fasi di costruzione, lavorarono numerose maestranze, sia locali, sia provenienti dall’Oriente.
L’impianto originale della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la cui struttura è realizzata con pietra squadrata, dalla volumetria semplice e compatta, tipicamente bizantina, aveva una pianta a croce greca triabsidata, inscritta in un quadrato e orientata con l’abside verso la luce, quindi a Est, e la facciata a Ovest.Al centro della chiesa, le cui dimensioni erano 12,5 x 12,5 metri, si erge, ancora oggi, la cupola, di tipo bizantino ortodosso di ascendenza siriana, su un alto tamburo ottagonale, con nicchie angolari cilindriche, impreziosite da ghiere concentriche. Grazie alla cupola la chiesa raggiunge un’altezza complessiva di 15,5 metri.

chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio
Nonostante la stratificazione di stili, il partito architettonico esterno, della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, gode ancora molti elementi rappresentativi, tipici dell’architettura normanna, di derivazione islamica, come le articolazioni del prospetti con nicchie con ghiere incassate, ad arco ogivale, che danno un ritmo vibrante alle murature. Al centro della chiesa, si erge la cupola, di tipo bizantino ortodosso di ascendenza siriana, su un alto tamburo ottagonale, con nicchie angolari cilindriche, impreziosite da ghiere concentriche.

La parte esterna, anche se oggi, si caratterizza per l’appariscente facciata barocca, corrispondente al lato nord della chiesa, presentava un’altra struttura, negli anni cancellata dai numerosi rifacimenti e restauri. Per adeguare la chiesa, alle esigenze del rito latino, anche l’interno fu modificato: la pianta venne allungata, creando le classiche tre navate e, lo spazio antistante venne coperto e inglobato nell’edificio. Durante questi lavori, alla fine del 1600, l’abside centrale, uniforme ai due laterali, fu sostituito con un cappellone quadrato.Al XIX secolo, si datano i lavori di restauro di Giuseppe Patricolo , che hanno liberato la chiesa da alcune aggiunte non congrue.

Il Cassaro

I mosaici del transetto e delle absidi

Le decorazioni del campanile

Le decorazioni

La dedica dell’Ammiraglio

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Lo spazio architettonico

L’interno barocco

Il ritorno dell’acqua

L’esterno barocco

I sensi raccontano il ciclo musivo

Dall’oblio al recupero della memoria

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

I sensi raccontano l’archittetura

I restauri

Dal terremoto al crollo

L’interno della chiesa

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Forme e colori del soffitto ligneo

I sensi raccontano i restauri

I sensi raccontano il contesto storico

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

Il soglio reale

La nascita del regno normanno

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

Il palazzo ritrovato

I sensi raccontano la pavimentazione

I sensi raccontano il soffitto

Il Palazzo che fu dei re

Un crescendo architettonico

I mosaici delle navate

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

I sensi raccontano la decorazione barocca

I sensi raccontano l’interno