Il chiostro
Monreale

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Monreale insieme a Cefalù rappresenta un raro esempio, in Europa, di chiese Cattedrali con annesso un chiostro conventuale.In epoca medievale esso, attraverso il connubio di aspetti spirituali e funzionali, divenne il cuore pulsante della vita monastica e, al contempo, assolveva alla funzione liturgica per i riti processionali che si svolgevano nella contigua Cattedrale. All’interno delle corsie, il lato est ospitava la sala capitolare, contrapposta al refettorio situato ad ovest; il versante sud accoglieva il dormitorio mentre il corpo della Chiesa, tutt’oggi, ne delimita il fronte nord.
La decorazione scultorea in stile romanico diviene, in questo spazio, interprete di quel linguaggio aulico che, in Oriente era rappresentato dallo splendore degli ornati musivi.
L’ espansione multiculturale del regno normanno ha introdotto in Sicilia, non solo linguaggi che provenivano dell’Oriente bizantino e dalla cultura islamica, ma anche forme artistiche di influenza provenzale. A differenza del chiostro di Cefalù, la cui posizione sul lato nord del Duomo, è derivata dall’orografia del terreno, quello di Monreale è situato, secondo la regola canonica, addossato al fronte meridionale della Cattedrale. Tuttavia, alcune analogie sono riscontrabili nella composizione architettonica delle corsie, nelle quali, in entrambi i casi, sono impiegate colonnine binate .

giardino del chiostro
Il cortile centrale del chiostro è canonicamente definito con un giardino, in cui non vi sono poste a dimora essenze floreali perché caduche; i fiori invece sono scolpiti nei capitelli, nella eterna natura della pietra. Il giardino, secondo la tradizione, è suddiviso in quattro parti dove sono piantati altrettanti alberi simbolici, il fico, il melograno, l’ulivo e la palma. Le prime due piante, il fico e il melograno, in quanto storiche, si riferiscono all’Antico Testamento. Il fico si trova a sud-est e simboleggia il giardino dell’Eden; a nord-est prende posto il melograno, nel giardino del Cantico dei Cantici. Per il Nuovo Testamento si nota la presenza delle piante simboliche: a nord-est l’Ulivo, allegoria del Getsemani e della futura Pasqua; a sud-ovest la Palma, nel giardino dell’Apocalisse.

Un ruolo fondamentale e fortemente simbolico all’interno del chiostro, spazio verde intriso di pace, silenzio e spiritualità, è dato dalle piante del giardino e dall’acqua.
Il giardino non contiene fiori che sono invece scolpiti nella pietra dei capitelli ma, suddiviso in quattro parti, è un’oasi per quattro piante “bibliche”: il fico, il melograno, l’ulivo e la palma.
Le prime due piante, il fico e il melograno, in quanto storiche, si riferiscono all’Antico Testamento.
Il fico si trova a sud-est e simboleggia il giardino dell’Eden quindi il luogo della creazione; a nord-est prende posto il melograno, nel giardino del Cantico dei Cantici, quello in cui lo sposo incontra la sposa.
Per il Nuovo Testamento si nota la presenza delle piante simboliche: a nord-ovest l’Ulivo, allegoria del Getsemani e della futura Pasqua; a sud-ovest la Palma, nel giardino dell’Apocalisse.
L’acqua, elemento fondamentale dello spazio claustrale, segno di salvezza e purificazione, sgorga dalle bocche leonine e umane della singolare fontana , posta all’angolo fra la corsia occidentale e meridionale, palinsesto di diversi caratteri stilistici.
La fontana, denominata del re, dona al chiostro l’immagine del giardino chiuso, allegoria del Paradiso.

L’impronta del re

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

L’inizio del cantiere

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La grande restaurazione

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Il cimitero dei re

I mosaici delle absidi

Da Moschea a Cattedrale

L’equilibrio tra architettura e luce

Un albero pieno di vita

Le torri e la facciata occidentale

La cappella ritrovata

Il portico meridionale

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Le funzioni di culto

Una controversa interpretazione

La cattedrale nei secoli

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La cappella perduta

La Bibbia scolpita su pietra

L’area del Santuario

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

La decorazione musiva

Il progetto originario

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

La navata più lunga

Le cattedrali dei Re

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La Cattedrale di Gualtiero

I mosaici del Presbiterio

La cappella dei Re

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Il substrato culturale attraverso il tempo

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Ricognizione delle tombe reali

Una nuova cattedrale

La Cappella di S. Maria Maddalena

Palermo felicissima urbe

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Le navate laterali

La facciata decorata

La quadratura del cerchio

Oltre l’armonia delle proporzioni

La Bibbia di Pietra

Il disegno strategico di Ruggero II

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

L’Ecclesia munita

Elementi artistici nella nave di Pietro

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La madonna Odigitria

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Sotto le crociere del Bema

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Un palinsesto della Storia

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La cappella di san Benedetto

Un soffitto mirabile

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Le trasformazioni nei secoli

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Le decorazioni interne

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Un popolo venuto dal Nord