Duomo di Cefalù
La facciata ed il portico

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

L’antico portale, risalente alla seconda metà del XII secolo resta, ancora ai nostri giorni, un pregevole esempio d’architettura, sebbene il tempo ne abbia compromesso l’opera scultorea realizzata da maestri lapicidi del periodo romanico. Esso entra a far parte di quel vasto programma di arredo finalizzato ad impreziosire la Cattedrale, sia all’esterno che all’interno dei suoi spazi.
L’ arco a pieno centro , il cui stile rappresenta un particolare esempio negli edifici siculo normanni, racchiude per la sua composizione plastica e la ricca presenza di arabeschi , una indubbia influenza di gusto islamico. La sua particolare curvatura converge con la decorazione senza soluzione di continuità, dando libera esecuzione ad una cultura, ormai, degna di riconoscimento artistico e scevra da caratteristiche profane. Variati fregi in marmo bianco, disposti in modo armonico, ne decorano gli stipiti e l’ archivolto .
Il portale di Cefalù, in origine, doveva essere, forse, preceduto da un protiro , a sagoma cuspidata, fuso con esso in un unico corpo per le dimensioni piuttosto basse e prossime alla parete.
Nel corso del tempo, per tipologia, è stato accostato ai portali pugliesi di XI e XII secolo, come quello della Basilica di San Nicola a Bari .
Tuttavia, il confronto più conforme è con il portale di Monreale che ci dà l’idea di come dovesse apparire nella sua unità. Nelle parti ancora leggibili, si ritrovano motivi riscontrabili anche nei mosaici all’interno del duomo e nei capitelli del chiostro .La presenza di elementi aggettanti, tra cui un mensolone, restituiva dinamismo al complesso apparato decorativo che ricevette, sicuramente, nella trasmissione dei modelli provenienti dalle botteghe del nord, fino al sud Europa e attraverso il bacino del mediterraneo, una notevole influenza dalla miniatura . Animali con funzione di coronamento ad altri ipotetici elementi architettonici, girali vegetali ed esseri dai movimenti sinuosi, forse camaleonti, anticipano l’immagine sacra dell’agnello crucifero che trova sede al culmine della composizione in un’ansa che ricorda una mandorla. L’eterogeneo programma iconografico richiama la formula più complessa della Majestas Domini dei portali romanici e gotici.

La facciata decorata

Oltre l’armonia delle proporzioni

Un albero pieno di vita

La cappella ritrovata

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Elementi artistici nella nave di Pietro

L’Ecclesia munita

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La cappella di san Benedetto

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Le navate laterali

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Una nuova cattedrale

L’equilibrio tra architettura e luce

La Cappella di S. Maria Maddalena

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Da Moschea a Cattedrale

Palermo felicissima urbe

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Il progetto originario

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La Cattedrale di Gualtiero

Il disegno strategico di Ruggero II

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

La cappella perduta

Una controversa interpretazione

Sotto le crociere del Bema

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Un soffitto mirabile

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La cappella dei Re

La cattedrale nei secoli

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

La Bibbia scolpita su pietra

La grande restaurazione

L’inizio del cantiere

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Le decorazioni interne

Le trasformazioni nei secoli

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

L’impronta del re

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La Bibbia di Pietra

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Un popolo venuto dal Nord

I mosaici delle absidi

Il cimitero dei re

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

L’area del Santuario

La quadratura del cerchio

Le torri e la facciata occidentale

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La decorazione musiva

Un palinsesto della Storia

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Le funzioni di culto

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Ricognizione delle tombe reali

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La madonna Odigitria

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Le cattedrali dei Re

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Il portico meridionale

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

I mosaici del Presbiterio

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La navata più lunga

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Il substrato culturale attraverso il tempo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio