Il Portico e il Piano
La Cattedrale di Palermo

Un albero pieno di vita

Nella zona piana della facciata del portico, compresa tra i sesti arcuati e la soprastante fascia ordinata con la teoria dei santi, laddove gli studiosi hanno sempre indicato la presenza di un leggero intaglio a girali, con figure di vario genere originariamente trattate con campi niellati, la pietra durante gli ultimi restauri si è rivelata raccontando la sua storia. Appare oggi, quasi per incanto, un affascinante albero della vita , impostato secondo la regola ed i canoni degli antichi codici miniati della tradizione monastica.

Databile al XIII secolo, l’albero della vita della Cattedrale di Palermo è una grande allegoria delle virtù che ogni uomo dovrebbe esercitare per raggiungere la luce di Cristo. Posizionato nella parte superiore portale del prospetto meridionale, si compone di un insieme geometrico a girali in cui si inseriscono dodici tondi principali, a sua volta suddivisi all’interno e popolati da creature simboliche, allegoriche e fantastiche. La narrazione ha inizio a occidente con la donna, l’anima del mondo. Nella rappresentazione, ai suoi lati, si notano tre galli con le creste di colore rosso, che vigilano su di essa; e a gruppi di tre, nascosti tra i rami, pesci e talpe e ancora un granchio dalla corazza rossa e un serpente. Da sinistra verso destra, la raffigurazione dell’albero della vita ha il suo culmine nel grande rosone con dieci raggi con un volto di uomo nel tondo centrale. Il sole e la rosa sono la conclusione del viaggio, ora il pellegrino, purificato, può entrare in chiesa, dal momento che ha lasciato alle sue spalle le tenebre. Ha varcato la soglia della ianua coeli, la porta del cielo, per entrare nella mater ecclesia, ha compiuto un percorso da occidente a oriente. L’albero della vita, con i suoi simboli, illustra un importante insegnamento dottrinale, quello della purificazione e del cammino verso la salvezza. Impresso nella pietra, grazie al lavoro di artisti e lapicidi, è impostato secondo le regole dei codici miniati e riprende i bestiari medievali dal momento che è popolato da animali tratti dal mondo natural come levrieri, galli, una gru dalla zampa retratta, pesci, talpe, un serpente, un granchio, un pipistrello, un polipo e altri tratti dal mondo fantastico come i draghi alati. Il fondo è realizzato con impasto di colore nero-bluastro, le raffigurazioni in stucco bianco.

Si tratta, infatti, non di semplici cerchi concentrici, ma di una struttura a girali , il cui principio, localizzato nella parte sinistra di chi guarda, è composto da un intreccio arboreo che ha inizio da una figura femminile. Una donna , posta sul lato sinistro della composizione, ad occidente, tiene fra le mani le prime ramificazioni di un intrecciato albero animato che svolge il suo testo da sinistra verso destra; un cammino iniziatico da occidente ad oriente illuminato dal sole di mezzogiorno.
La donna indossa un vestito dalle lunghe maniche pendenti, il cui primo riferimento iconologico riporta all’” anima del mondo ” raffigurata in alcune miniature del basso Medioevo inglese. Tutto l’albero è popolato da un eccellente esempio di bestiario medievale , composto da mitiche figure che racchiudono il sapere e la saggezza dei tempi. Quasi motivo d’avvertimento, ed insegnamento insieme, del perenne magistero della Chiesa a chi intenda varcare la ‘ ianuacoeli ’ per entrare nella ‘ mater ecclesiae ’. È questa un’opera che trova la sua piena collocazione storica, in tutta la vasta produzione romanica, che vuole i fronti delle chiese impreziositi da molteplici simboli che assolvano al compito di memoria perenne. Una vera e propria ‘ littera laicorum ’ che illustra, nell’eterno testo della pietra, le fondamentali verità della scrittura e della storia dell’uomo.

Da Moschea a Cattedrale

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Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

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Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La cappella ritrovata

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Le cattedrali dei Re

La grande restaurazione

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

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Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Oltre l’armonia delle proporzioni

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Un soffitto mirabile

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Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il progetto originario

La cappella perduta

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La Bibbia scolpita su pietra

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Palermo felicissima urbe

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Elementi artistici nella nave di Pietro

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Le navate laterali

Il cimitero dei re

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Le decorazioni interne

L’Ecclesia munita

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Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

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Un popolo venuto dal Nord

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

La Cattedrale di Gualtiero

La cappella dei Re

L’inizio del cantiere

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

La Cappella di S. Maria Maddalena

L’equilibrio tra architettura e luce

Un palinsesto della Storia

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

I mosaici del Presbiterio

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La cattedrale nei secoli

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Il portico meridionale

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Una controversa interpretazione

Un albero pieno di vita

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il substrato culturale attraverso il tempo