Duomo di Cefalù
Il Contesto 3

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

L’edificio che si staglia su una terrazza posata sull’imponente massa rocciosa protesa verso il mare e abbracciata dalle frastagliate cime dell’Appennino siciliano tra i Nebrodi e le Madonie, rappresenta la realizzazione di un grandioso programma non scevro di ripensamenti, che racchiude lo slancio di fede del sovrano e la volontà di controllo del territorio.
Se lo sguardo si posa sul resto del paesaggio, prende vita una sequenza di sagome, costruite in epoche diverse e, gerarchicamente, dipendenti dalla cattedrale. Tra queste, distribuite sul fianco settentrionale della chiesa, si distinguono, per varietà di funzione, il chiostro , il palazzo vescovile , il seminario con la corte annessa e il turniale di epoca posteriore.
Quest’ultimo, si presenta come un ampio terrapieno, con funzione di sagrato, utilizzato, anche, come luogo di sepoltura. La tradizione tramanda che la terra che lo costituiva, grazie alle sue particolari caratteristiche per la conservazione delle salme, provenisse da Gerusalemme.
In origine, l’accesso al Duomo doveva avvenire tramite una larga scalinata o un piano inclinato con l’obiettivo di porre l’edificio in posizione predominante rispetto alla trama urbana sottostante.
L’accesso al tempio, dall’esterno verso l’interno, doveva essere contraddistinto da una salita graduale e continua, simbolicamente collegata a quella verso il biblico monte della Trasfigurazione e interrotta dall’inserimento, posteriore, del turniale e gradini, prossimi all’odierno portone, da cui riprende il ritmo ascendente a partire dalla porta regale fino all’altare.
Un aspetto ricorrente nelle chiese romaniche è la percezione della massa che si delinea già nell’alzato, per poi prendere consistenza anche negli spazi interni, animati dal solido dinamismo delle navate e dalle pareti di notevole spessore.
La cattedrale del Santissimo Salvatore, progettata nel suo disegno originale da maestranze nordiche come Ecclesia Munita , era predisposta per la realizzazione di una serie di camminamenti di ronda, a più livelli, realizzati nell’intercapedine muraria. Essi, che servivano alla difesa del Duomo, avrebbero dovuto collegare le due torri della facciata con il transetto .
L’interruzione della fabbrica, avvenuta subito dopo la morte di Ruggero II nel 1154, comportò un ridimensionamento dell’originaria architettura, tanto che dopo la conclusione dell’organismo architettonico del transetto, secondo il primitivo modello, il corpo delle navate fu trasformato con l’abbassamento della quota di colmo del tetto della navata centrale e di quello delle navate laterali.
Conseguenza di tale ripensamento fu la creazione di un nuovo arco trionfale ad un livello più basso, che provocò l’abbandono nella muratura esterna di quello iniziale.
Per tale ragione non furono realizzati i previsti camminamenti di cui, ancora oggi, rimane memoria delle postierle realizzate nel fronte occidentale del transetto da cui si accedeva al percorso che conduceva alle torri.

La Bibbia scolpita su pietra

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

L’equilibrio tra architettura e luce

L’impronta del re

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il disegno strategico di Ruggero II

Un palinsesto della Storia

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

I mosaici del Presbiterio

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Le torri e la facciata occidentale

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La facciata decorata

Un soffitto mirabile

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

La cappella di san Benedetto

L’inizio del cantiere

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Le cattedrali dei Re

Palermo felicissima urbe

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Una controversa interpretazione

La cappella ritrovata

Una nuova cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

I mosaici delle absidi

La cappella perduta

La quadratura del cerchio

La grande restaurazione

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

L’area del Santuario

Da Moschea a Cattedrale

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Sotto le crociere del Bema

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La decorazione musiva

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La navata più lunga

La cappella dei Re

Ricognizione delle tombe reali

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La Bibbia di Pietra

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Un popolo venuto dal Nord

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Le trasformazioni nei secoli

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Le decorazioni interne

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Le funzioni di culto

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

L’Ecclesia munita

Un albero pieno di vita

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Il portico meridionale

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Le navate laterali

La Cappella di S. Maria Maddalena

Il cimitero dei re

La cattedrale nei secoli

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il substrato culturale attraverso il tempo

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Il progetto originario

Elementi artistici nella nave di Pietro

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La madonna Odigitria