L'architettura
La Cappella Palatina

I sensi raccontano l’archittetura

vista
Uno scrigno di luce: la Cappella Palatina

Al primo piano del Palazzo è collocata, come dentro uno scrigno, la Cappella Palatina. Addentrandosi si può scorgere l’architettura della chiesa, consacrata a San Pietro il 28 aprile 1140: la pianta, a croce latina, è longitudinale con tre navate separate da cinque archi a sesto acuto per lato, su piedritti sorretti da colonne e capitelli di spoglio, di stile composito. Sorprendono i colori delle sedici colonne in granito e marmo cipollino.
Ma il vero fulcro dell’edificio è il presbiterio, rialzato, rispetto alle navate, che termina con le tre absidi, caratterizzati dalla presenza, agli angoli, da colonnine in porfido incassate tipiche dell’arte islamica. Con lo sguardo all’insù, si scorge la cupola, di stile bizantino.
Una esplosione di colori pervade tutto l’interno dove la luce fa brillare le tessere d’oro e d’argento.

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Il soglio del re: lusso e potere

Nella parete occidentale, di fronte il santuario, è collocato il soglio reale, in stile romanico, rialzato di cinque gradini e decorato con marmi in opus sectile. Sfiorando il freddo marmo, si distingue tra tutti il porfido, materiale che nei secoli divenne simbolo di forza e gloria e che, nel soglio, assume una valenza di esaltazione del potere.

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Una melodia che loda Dio

Nel santuario riecheggiano a cappella i canti gregoriani. Le voci armoniose del coro rievocano atmosfere senza tempo, mentre il salmista, dall’ambone, si distingue per la sua interpretazione. Ogni voce canta all’unisono per poi unirsi in una piacevole melodia che loda Dio, in un dialogo intimo e profondo.

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Un profumo d’incenso pervade la Cappella del re

Durante le celebrazioni l’odore di incenso pervade l’intera chiesa. Dal Santuario, la piacevole fragranza, tipica dell’area Mediterranea, si propaga fino alla navata, mischiandosi all’acre odore delle candele che illuminano il sacro edificio.

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

I sensi raccontano il contesto storico

I mosaici delle navate

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

I sensi raccontano l’archittetura

I mosaici del transetto e delle absidi

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

Forme e colori del soffitto ligneo

Il Palazzo che fu dei re

Lo spazio architettonico

I sensi raccontano la decorazione barocca

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

Il Cassaro

I sensi raccontano il ciclo musivo

I restauri

I sensi raccontano i restauri

I sensi raccontano l’interno

I sensi raccontano la pavimentazione

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

L’interno della chiesa

La nascita del regno normanno

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

La dedica dell’Ammiraglio

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

I sensi raccontano il soffitto

Dall’oblio al recupero della memoria

L’esterno barocco

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

Un crescendo architettonico

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

Il ritorno dell’acqua

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Dal terremoto al crollo

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

L’interno barocco

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

Il soglio reale

Le decorazioni del campanile

Le decorazioni

Il palazzo ritrovato

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce