La Cattedrale di Palermo
Le tombe dei Re

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Quattro sarcofagi sono collocati in corrispondenti aree della cappella, quelli di Ruggero II e di Costanza d’Altavilla in secondo piano, i monumenti funebri di Federico II e di Enrico VI in prima posizione. Il primo Re di Sicilia riposa in un sepolcro a cassa rettangolare, rivestita da lastre di porfido rosso con coperchio a spioventi e sorretta da un gruppo scultoreo composto da quattro figure maschili.
La regina e imperatrice Costanza d’Altavilla giace in un sarcofago in porfido rosso, dove è collocato l’epitaffio “Romanorum imperatrix, semper augusta et regina Siciliae”. Entrambi i sarcofagi sono sormontati da baldacchini di marmo, quelli relativi a Ruggero II e Costanza di Altavilla sono in marmo bianco, sorretti da colonne decorate, insieme alla trabeazione, con mosaici a motivi geometrici.
I due sarcofagi di Enrico VI e Federico II hanno una copertura realizzata con lastre in marmo grigio e porfido, sorretta da sei colonne di porfido, nella trabeazione del baldacchino che copre il sarcofago dell’imperatore sono inserite protomi antropomorfe.
Il sarcofago, che conserva le spoglie di Federico II, è decorato con un’iconografia molto complessa di ascendenza islamica: si notano infatti l’affinità tra i leoni, dipinti sul soffitto della Cappella Palatina e quelli, scolpiti, posti a sostegno del sarcofago. Altri riferimenti classici e bizantini, ricorrenti nell’iconografia normanna, sono i clipei sul coperchio con il Pantocrator, la Madonna col Bambino e i Simboli degli Evangelisti. Le iconografie alludono al trionfo del potere imperiale mentre i sostegni di forma leonina ricordano le fiere presenti nell’arme originaria degli Altavilla.
La prima moglie di Federico II, Costanza d’Aragona , riposa in un sarcofago, di epoca tardo antica, in marmo bianco, decorato con una concitata scena di caccia, incassato nella parete destra della cappella delle tombe reali. Nel sarcofago, coperto a spioventi, corre la scritta “Sicanie regina fui Constantia coniux augusta hic habito nunc Federice tua”.

La prima moglie di Federico II, Costanza d’Aragona, figlia di Pietro d’Aragona, riposa in un sarcofago, di epoca tardo antico, in marmo bianco. Il sarcofago, incassato nella parete destra della cappella delle tombe reali, presenta sul frontone una decorazione con una concitata scena di caccia, e una copertura a spioventi. Nella tomba corre anche la scritta, che identifica la regina, morta a Catania nel 1222: “Sicanie regina fui Constantia coniux augusta hic habito nunc Federice tua”. All’interno del sepolcro, in occasione della ricognizione effettuata nel 1491 per volontà del vicerè Ferdinando de Acuña. Furono rinvenuti numerosi gioielli, adesso custoditi nel tesoro della Cattedrale: la sontuosa corona, realizzata nel tiraz di Palermo, cinque anelli e una placchetta in argento.
Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

L’inizio del cantiere

L’Ecclesia munita

Le funzioni di culto

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Le navate laterali

Palermo felicissima urbe

L’equilibrio tra architettura e luce

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

La navata più lunga

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Un palinsesto della Storia

Ricognizione delle tombe reali

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le decorazioni interne

Elementi artistici nella nave di Pietro

La quadratura del cerchio

Il disegno strategico di Ruggero II

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Il substrato culturale attraverso il tempo

Oltre l’armonia delle proporzioni

La cappella ritrovata

La madonna Odigitria

La cappella perduta

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Le torri e la facciata occidentale

L’impronta del re

Da Moschea a Cattedrale

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La grande restaurazione

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

L’area del Santuario

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Il portico meridionale

La Cappella di S. Maria Maddalena

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La cappella dei Re

Il cimitero dei re

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

I mosaici delle absidi

Le cattedrali dei Re

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La Bibbia scolpita su pietra

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La facciata decorata

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

I mosaici del Presbiterio

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Uno spazio tra visibile ed invisibile

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Le trasformazioni nei secoli

Una controversa interpretazione

Sotto le crociere del Bema

Una nuova cattedrale

Un popolo venuto dal Nord

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La decorazione musiva

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Un albero pieno di vita

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La cappella di san Benedetto

La cattedrale nei secoli

Un soffitto mirabile

La Bibbia di Pietra

La Cattedrale di Gualtiero

Il progetto originario

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme