Il chiostro
Monreale

I sensi raccontano il Chiostro

olfatto
Profumi del giardino

Il giardino non contiene fiori che sono invece scolpiti nella pietra dei capitelli ma, suddiviso in quattro parti, è un’oasi per quattro piante “bibliche”: il fico, il melograno, l’ulivo e la palma. Le prime due piante, il fico e il melograno, in quanto storiche, si riferiscono all’Antico Testamento. Il fico si trova a sud-est e simboleggia il giardino dell’Eden quindi il luogo della creazione; a nord-est prende posto il melograno, nel giardino del Cantico dei Cantici, quello in cui lo sposo incontra la sposa. Per il Nuovo Testamento si nota la presenza delle piante simboliche: a nord-ovest l’Ulivo, allegoria del Getsemani e della futura Pasqua; a sud-ovest la Palma, nel giardino dell’Apocalisse.

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L’acqua segno di salvezza e purezza

L’acqua, elemento fondamentale dello spazio  claustrale, segno di salvezza e purificazione, sgorga dalle bocche leonine e umane della singolare fontana, posta all’angolo fra la corsia occidentale e meridionale, palinsesto di  diversi caratteri stilistici, per immettersi nella vasca rotonda. La fontana, denominata del re, dona al chiostro l’immagine del giardino chiuso, allegoria del Paradiso.

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Simboli, miti e allegorie

Le   corsie,  i cui lati formano un quadrato perfetto sono scandite ritmicamente da ventisei archi ogivali, sostenute da 228  colonne binate, lisce e intarsiate, le cui basi presentano motivi con foglie stilizzate, rosette, zampe leonine, fiere, uomini e animali in gruppo, rane e lucertole. Sulle colonne poggiano capitelli decorati e istoriati con episodi biblici, seguiti da scene tratte dal nuovo testamento e di genere, oltre a quelle ispirate a simbolismi e bestiari  medievali. L’opera scultorea alterna, inoltre, decorazioni figurate a temi mitologici, vegetali, simbolici e allegorici, con elementi floreali.

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Re Guglielmo offre il Duomo alla Vergine

Tra le scene scolpite nei capitelli un forte significato simbolico riveste quella della “dedica”: riprendendo quanto già rappresentato nel ciclo musivo dell’area dell’abside, all’interno del Duomo, re Guglielmo è raffigurato, inginocchiato, mentre offre e porge in dono al Bambino, seduto in braccio alla Vergine Maria, il modellino della Cattedrale.

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Palermo felicissima urbe

Le trasformazioni nei secoli

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Sotto le crociere del Bema

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Un soffitto mirabile

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Le torri e la facciata occidentale

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

I mosaici delle absidi

La cappella di san Benedetto

Il substrato culturale attraverso il tempo

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La Cappella di S. Maria Maddalena

Un palinsesto della Storia

Una controversa interpretazione

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Da Moschea a Cattedrale

La cappella perduta

L’area del Santuario

La grande restaurazione

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La cattedrale nei secoli

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Il cimitero dei re

Un popolo venuto dal Nord

Ricognizione delle tombe reali

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le decorazioni interne

I mosaici del Presbiterio

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

L’Ecclesia munita

Una nuova cattedrale

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La navata più lunga

La decorazione musiva

Le funzioni di culto

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

La Bibbia di Pietra

La madonna Odigitria

Un albero pieno di vita

Il disegno strategico di Ruggero II

Le navate laterali

Il portico meridionale

L’equilibrio tra architettura e luce

La facciata decorata

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Le cattedrali dei Re

L’inizio del cantiere

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

La cappella ritrovata

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

L’impronta del re

La quadratura del cerchio

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

La Bibbia scolpita su pietra

Oltre l’armonia delle proporzioni

La cappella dei Re

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il progetto originario

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale