Duomo di Cefalù
Il chiostro

I sensi raccontano il chiostro

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Un giardino meraviglioso

All’interno del chiostro che ne costituisce l’estensione del Verbo divino, sembra concentrarsi tutto l’universo dell’umano sapere glorificato dal mistero della salvezza di cui le sculture e le architetture ne abbracciano, da lunghi secoli, la presenza. Il Giardino del Chiostro, secondo la tradizione, è suddiviso in quattro giardini dove, al centro, sono piantati altrettanti alberi simbolici, il fico, il melograno, l’ulivo e la palma.
Le prime due piante, in quanto storiche, si riferiscono all’Antico Testamento. Il fico si trova a sud-est e simboleggia il giardino dell’Eden; a nord-est prende posto il melograno, nel giardino del Cantico dei Cantici.
Per il Nuovo Testamento si nota la presenza delle piante simboliche: a nord-ovest l’Ulivo, allegoria del Getsemani e quindi della futura Pasqua; a sud-ovest la Palma, nel giardino dell’Apocalisse.
Le piante hanno da sempre, rappresentato un messaggio di risanamento ascetico in grado di avvolgere chi lo attraversa in una teofania che si svela lungo il cammino.

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Un chiostro verde

Il Chiostro è ubicato accanto alla parete della navata laterale nord della Cattedrale, pertanto in posizione non canonica rispetto all’impianto ortodosso dei complessi monastici, che lo dispone a fianco della parete della navata meridionale della chiesa. Il chiostro è delimitato, a sud, dalla navata laterale nord della chiesa e circondato, ad est ed ovest, dalle fabbriche conventuali con gli spazi canonici della abbazia: l’aula capitolare, il refettorio, il dormitorio; mentre verso nord, sul fronte mare, non è improbabile che la corsia del chiostro potesse rimanere in qualche maniera aperta con lo sguardo all’orizzonte.

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Le storie dei capitelli

I capitelli delle colonne del chiostro di Cefalù si caratterizzano per originali motivi decorativi, emblema dell’arte medievale. Percorrere il suo itinerario, composto dalla trascendenza del circolo inserito nell’immanenza del quadrato, ci invita a intraprendere un viaggio spirituale di purificazione che ha inizio dove la luce tramonta, simbolicamente legata ad Adamo e all’Antico Testamento, per poi raggiungere la dimensione neotestamentaria, pervasa dal chiarore dell’incarnazione e della promessa. Sono presenti delle decorazioni con foglie di acanto collocate nella parte iniziale della coppia di capitelli che procedono sia verso l’alto che verso il basso, seguendo un comune percorso ornamentale. In particolare, le foglie poste in alto si allargano ad arco fino a formare una corona che sostiene quelle posizionate in basso. Queste ultime si aprono all’infuori per configurare un angolo retto sul quale poggia la decorazione figurata con raffigurazioni antropomorfe, zoomorfe. Le trentatré coppie di capitelli istoriati, lavorati in unico blocco, mostrano un apparato scultoreo con iconografia diversa: narrativa o figurata, con animali e con vegetali. Quindi ci sono scene tratte dalla Bibbia, decorazioni con animali, come scimmie, cervi, aquile e animali fantastici (grifi alati) e raffigurazioni umane come quelle dei sei acrobati o dei dominatori con galli.

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Una controversa interpretazione

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Un palinsesto della Storia

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La cappella dei Re

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Il disegno strategico di Ruggero II

La navata più lunga

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Un albero pieno di vita

L’impronta del re

I mosaici delle absidi

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Le torri e la facciata occidentale

Da Moschea a Cattedrale

Il substrato culturale attraverso il tempo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Le cattedrali dei Re

Una nuova cattedrale

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Sotto le crociere del Bema

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

La Bibbia scolpita su pietra

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La cappella di san Benedetto

L’equilibrio tra architettura e luce

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

La cattedrale nei secoli

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Ricognizione delle tombe reali

Le decorazioni interne

La quadratura del cerchio

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

I mosaici del Presbiterio

La Cattedrale di Gualtiero

Un popolo venuto dal Nord

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La Bibbia di Pietra

Un soffitto mirabile

Le navate laterali

L’Ecclesia munita

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il cimitero dei re

Il portico meridionale

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La cappella ritrovata

La grande restaurazione

L’inizio del cantiere

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Le trasformazioni nei secoli

La madonna Odigitria

La decorazione musiva

La facciata decorata

La Cappella di S. Maria Maddalena

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

La cappella perduta

L’area del Santuario

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Palermo felicissima urbe

Le funzioni di culto

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Il progetto originario

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon