Duomo di Cefalù
Il Contesto 1

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La temperie di rinnovamento politico, sociale e culturale che aveva contraddistinto il regno degli Altavilla, fu interrotta, alla fine della monarchia, a causa dei dissidi tra l’imperatore Federico di Svevia e la Chiesa di Cefalù che provocarono un rallentamento della crescita urbana ed economica della città. Nuovi protagonisti divennero gli ordini monastici e l’aristocrazia feudale; i primi, rappresentati dall’ ordine benedettino e francescano si insediarono in zone diverse del tessuto urbano.
All’interno delle mura, quasi in corrispondenza del grande piano, dirimpetto alla cattedrale, sorse il monastero benedettino di Santa Caterina, mentre la scelta dei francescani si orientò, al di fuori delle mura meridionali, con l’edificazione nel 1225 del convento di San Francesco, in prossimità della via che conduceva alla città.Poco dopo, verso la metà del XIII secolo, Cefalù accolse l’antico e influente casato nobiliare dei Ventimiglia, la cui presenza si protrasse nel territorio Cefalùdese lungo tutto il Trecento.
L’avvento della famiglia aristocratica di origine ligure minò, fino a logorarlo, il ruolo della civitas episcopale  e il suo potere, derivato dall’investimento di cospicue ricchezze provenienti da proprietà familiari nelle zone limitrofe, si manifestò attraverso l’edificazione della loro dimora, l’ hospicium magnum , situata in una zona strategica della via regia, tra il piano della cattedrale e la porta principale.
Il complesso, rappresentato dalla strada laterale, che coincide con l’attuale via Amendola, è visibile in un disegno risalente al XVI secolo, rinvenuto durante recenti restauri. La sua peculiarità, che si allontanava dalle tipiche residenze feudali d’impronta urbana dalla struttura compatta, stava nella diversa tipologia che ne contraddistingueva il modello insediativo, costituito da più edifici tra loro collegati, secondo una tradizione architettonica presente nel corso del 1200 in Liguria.
Ciò nonostante, i Ventimiglia, non alterarono lo schema urbano derivato dalla rifondazione normanna, ma crearono un dialogo tra l’assetto architettonico dei loro edifici e quello a quest’ultima riconducibile.
L’edificazione della domus magna, spostò, tuttavia, l’attenzione da quello che, fino ad allora, era considerato il fulcro del tessuto urbano, la Cattedrale.
All’epicentro vescovile si aggiunse un nuovo asse laico feudale del complesso fatto erigere dalla potente famiglia che rimase per lungo tempo inalterato.

L’inizio del cantiere

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il portico meridionale

La navata più lunga

Sotto le crociere del Bema

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Le decorazioni interne

La Cattedrale di Gualtiero

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Ricognizione delle tombe reali

Le funzioni di culto

Le torri e la facciata occidentale

I mosaici del Presbiterio

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La cappella di san Benedetto

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La quadratura del cerchio

Oltre l’armonia delle proporzioni

L’equilibrio tra architettura e luce

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

L’impronta del re

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Le cattedrali dei Re

Il substrato culturale attraverso il tempo

Un soffitto mirabile

Una controversa interpretazione

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Da Moschea a Cattedrale

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

La Bibbia scolpita su pietra

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Una nuova cattedrale

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

La grande restaurazione

La decorazione musiva

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Le navate laterali

Un palinsesto della Storia

Il progetto originario

Palermo felicissima urbe

Elementi artistici nella nave di Pietro

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La cattedrale nei secoli

La cappella ritrovata

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La Bibbia di Pietra

Il cimitero dei re

Un popolo venuto dal Nord

La facciata decorata

L’Ecclesia munita

Il disegno strategico di Ruggero II

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Le trasformazioni nei secoli

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La cappella perduta

Un albero pieno di vita

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

L’area del Santuario

La Cappella di S. Maria Maddalena

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La madonna Odigitria

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

I mosaici delle absidi

La cappella dei Re

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon