L'architettura
La Cappella Palatina

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Al primo piano del Palazzo Reale, dove attualmente, anche in relazione alla sua funzione di rappresentanza politica, ha sede l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS),
è collocata, come dentro uno scrigno, la Cappella Palatina.La costruzione è posta su fabbriche precedenti, situate al piano terreno, come la prima cappella del palazzo, dedicata a Santa Maria delle Grazie e che oggi assume le funzioni di cripta.
Nel corso dei secoli la cappella reale ha subito rimaneggiamenti che ne hanno stravolto l’aspetto esteriore. In origine sorgeva al centro del Palazzo, e si presentava con la cupola e il campanile ben visibili, al di sopra della cinta muraria, dall’antistante piano del palazzo.A partire dal XVI secolo, la cappella venne inglobata nei corpi di fabbrica, voluti dai viceré spagnoli, costruiti per ampliare l’edificio. In questo stesso periodo a sud della cappella fu creato il cortile Maqueda e a nord il così detto “cortile della fontana” che, con i vari ambienti creati, ne occultarono la vista esterna delle sue strutture architettoniche.Al pari, furono, in parte occultate, le componenti architettoniche di stile islamico, come le modanature a ghiere incassate che decoravano le murature esterne
I numerosi restauri che, nel tempo, hanno interessato anche l’interno dell’edificio, hanno comunque preservato lo splendore e la ricchezza delle decorazioni, dal pavimento e le pareti in opus sectile , ai mosaici di matrice bizantina nelle navate e sulle absidi , nonché lo splendido soffitto ligneo dipinto,realizzato a muqarnas .La cappella, dedicata al primo vescovo di Roma, San Pietro , il cui culto ebbe un rapido sviluppo proprio in epoca normanna, fu costruita nel 1130, anno della nascita del regno di Sicilia, per volere del primo re, Ruggero II . La sua edificazione, si protrasse nel tempo: il 28 aprile del 1140, fu consacrata, come cappella della famiglia reale, anche se ancora non definita, infatti, nel 1143, si data un’iscrizione in greco, mosaicata, posta alla base del tamburo della cupola, dov’è riportata una dedica a Ruggero.

I sensi raccontano la decorazione barocca

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

I mosaici del transetto e delle absidi

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

Il soglio reale

L’interno barocco

I sensi raccontano il soffitto

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

I sensi raccontano il ciclo musivo

Forme e colori del soffitto ligneo

I sensi raccontano l’archittetura

La dedica dell’Ammiraglio

I sensi raccontano il contesto storico

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

L’interno della chiesa

Un crescendo architettonico

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

La nascita del regno normanno

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

I sensi raccontano la pavimentazione

Lo spazio architettonico

Il Palazzo che fu dei re

Le decorazioni del campanile

I sensi raccontano l’interno

Il Cassaro

I restauri

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

Dal terremoto al crollo

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

L’esterno barocco

I sensi raccontano i restauri

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

Le decorazioni

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

I mosaici delle navate

Il ritorno dell’acqua

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

Il palazzo ritrovato

Dall’oblio al recupero della memoria