Salina

I sensi raccontano il laghetto salato di Lingua

vista
I colori del tramonto

Fermatevi davanti al Laghetto salato di Lingua, prendete una posizione comoda ed osservate bene. Quella che inizialmente potrebbe sembrare una situazione “stagnante”, senza forme di vita, in realtà è un microsistema con centinaia di specie, dalla riva del lago, fin sotto il pelo dell’acqua.
Se siete fortunati ed attenti osservatori, sarà possibile vedere anche qualche cicogna, fenicottero o altro uccello migratorio posarsi nel laghetto.

olfatto
Lo stagno e i suoi mille odori

Certo l’odore di acqua stagnante non è sicuramente tra i più graditi all’essere umano.
Cercate però di mettervi sottovento rispetto al lago, e questo vi arriverà in maniera delicata, e quasi riuscirete a distinguere le varie specie di alghe, canne ed altra flora presente nel laghetto.

udito
I ciottoli e la corrente marina

Dirigetevi dal lato del promontorio del laghetto rivolto verso sud-ovest, andate sulla battigia e, se la presenza di un poco di moto ondoso lo permette, ascoltate il rumore dei ciottoli che si sfregano sotto l’acqua. Sentirete un rumore sordo, attutito.
Magari provate ad andare anche voi con la testa sotto il pelo dell’acqua, sentirete ancora meglio!

gusto
Lingua, patria del “pane cunzato” e della granita siciliana

Non è possibile andare a Lingua e non restare ammaliati da uno dei prodotti tipici di Salina, la cui fama ha ormai varcato i confini della Sicilia: il “pane cunzato”.
Fermatevi in un qualunque baretto del lungomare e lasciatevi deliziare dai prodotti tipici dell’isola su una pagnotta aperta e leggermente tostata.
Capirete che fino ad allora non avete mai gustato realmente un pomodorino ciliegino o una melanzana sottolio.

tatto
Il sale e la roccia

Andate verso la punta del promontorio di Lingua, direzione Faro. Qui vedrete sulla spiaggia dei ciottoloni, ben arrotondati dal moto ondoso della corrente marina.
Provate quindi a prenderne uno un po’ più poroso in mano, passatevelo bene nelle mani e poi lasciatelo. Avrete sulle mani il famoso sale prodotto una volta a Salina!

Pollara, tra poesia e bellezza

Miti e leggende sui vulcani

I crateri sommitali

I sensi raccontano i Faraglioni di Panarea

I sensi raccontano il villaggio preistorico di Cala Junco

Il bianco candido delle cave di pomice

I Faraglioni di Panarea

Vulcano, il più famoso vulcano del mondo

Lipari, dove la storia si intreccia con i vulcani creando l’archeologia

La plasticità dei fanghi di Vulcano

Vino, olio e capperi: capolavori della natura e rampa di lancio dell’economia Eoliana

Filicudi, paradiso sommerso

La parte nascosta delle Eolie

Stromboli, il vulcano che respira

Alicudi, dove il tempo si è fermato

I sensi raccontano il porto di Vulcano

Da dove arrivano i gas di Vulcano

Il villaggio preistorico di Cala Junco

Filicudi: piccola isola, grande storia

La Sciara del Fuoco

Le Eolie, dove si è iniziato a studiare i vulcani

I sensi raccontano il laghetto salato di Lingua

Le fumarole del porto di Vulcano

L’antica produzione del sale

Al centro del commercio nella storia

Sette isole, decine di vulcani

Sette isole dai diversi volti

Panarea, l’isola dei Faraglioni

Il Castello di Lipari, “fuso” con la lava

Il laghetto salato di Lingua

Il Gran Cratere de La Fossa

I sensi raccontano il Castello di Lipari

Il villaggio di Capo Graziano

La Cattedrale di Lipari e il chiostro Normanno del Monastero Benedettino

I vulcani

Salina, l’isola verde dalle montagne gemelle

La pòlis dei vivi e la necròpolis dei morti