Gusto
Percorso B
Siracusa

[1]I banchetti alla corte di Federico II

Il sovrano svevo si abbandonava spesso a “riunioni conviviali”. Non ricche abbuffate, ma cene raffinate a cui partecipavano musicisti, scrittori, maestri di fabbrica.
Durante i banchetti si discuteva di poesia, arte e musica.
Sulla tavola, si trovava spesso della selvaggina allo spiedo: in particolare lepri e allodole.
Il cinghiale, allora abbondante, non costituiva uno dei piatti preferiti di Federico II, che apprezzava invece i volatili, come fagiani, falchi, o i colombi coperti di miele e passati alla brace con erbe aromatiche.
Non mancavano anche il pesce, i funghi e i formaggi, accompagnati dall’antesignano del pane: piccole forme biscottate fatte con fiore, latte, miele, burro e cotte in forni a legna.
Come frutta, in epoca sveva, si usava mangiare fichi, noci, uva, datteri, mele, pere e meloni.