Alicudi

I sensi raccontano Alicudi

vista
Il mare che si fonde con il cielo

La posizione geografica di Alicudi e la sua lontananza dalla costa fanno sì che man mano che salite lungo gli scalini dell’unico viottolo che dal mare porta alla cima di Monte dell’Arpa, abbandoniate la dimensione del mare, e già a metà costa, osservando l’infinito, vi sembrerà che il blu del mare si mescoli con l’azzurro del cielo, non lasciando davanti a voi un orizzonte ben definito.

olfatto
L’erica

Il nome di Alicudi deriva da Aericusa, ossia erica.
Basta andare di poco al di là delle strade principali per trovarne tantissime.
Individuatene una e godete dell’intenso profumo che esse emanano, soprattutto dopo il calare del sole.

gusto
I totani di Alicudi

Anche se la comunità di Alicudi vive ormai di turismo, affittando le poche case che ci sono, ancora una piccola parte della popolazione è dedita alla pesca. E il pesce fresco che mangerete qui è tutt’altra cosa. Se siete ad Alicudi nel periodo estivo, comprate dai pescatori locali i totani appena pescati: incredibilmente morbidi al palato e pieni di gusto del mare.

udito
Il silenzio

Il silenzio ad Alicudi è assolutamente dominante, anche quando si è lungo l’unico viottolo che sale dal mare verso la cima di Monte dell’Arpa.
Se volete godere del silenzio assoluto, rotto solo dal cantare delle cicale estive, dirigetevi sulla cima della montagna, lì il silenzio vi aiuterà anche a ritrovare voi stessi.

tatto
Il tepore notturno degli scalini

Come tutte le altre isole dell’arcipelago, Alicudi non è intensamente (ma neanche mediamente) urbanizzata. Questo fa sì che la sera non si soffra quasi mai il caldo, ma si ha sempre la brezza di terra a rinfrescare dalla calura estiva. A volte, questo venticello può diventare anche eccessivo per quello che è il classico abbigliamento estivo.
Fermatevi allora lungo gli scalini, sedetevi e godete del calore che la roccia lavica di cui sono fatti rilascia la sera, dopo averne accumulato per tutta una giornata.
È veramente un piacevolissimo tepore!

Pollara, tra poesia e bellezza

La Sciara del Fuoco

Il villaggio preistorico di Cala Junco

I sensi raccontano il laghetto salato di Lingua

Salina, l’isola verde dalle montagne gemelle

Sette isole, decine di vulcani

I Faraglioni di Panarea

Miti e leggende sui vulcani

Sette isole dai diversi volti

I sensi raccontano il Castello di Lipari

Da dove arrivano i gas di Vulcano

Filicudi, paradiso sommerso

La plasticità dei fanghi di Vulcano

Lipari, dove la storia si intreccia con i vulcani creando l’archeologia

Il Castello di Lipari, “fuso” con la lava

I vulcani

Panarea, l’isola dei Faraglioni

I crateri sommitali

Stromboli, il vulcano che respira

Il bianco candido delle cave di pomice

I sensi raccontano il villaggio preistorico di Cala Junco

Il laghetto salato di Lingua

La Cattedrale di Lipari e il chiostro Normanno del Monastero Benedettino

Alicudi, dove il tempo si è fermato

La parte nascosta delle Eolie

Vulcano, il più famoso vulcano del mondo

I sensi raccontano il porto di Vulcano

Le Eolie, dove si è iniziato a studiare i vulcani

Al centro del commercio nella storia

L’antica produzione del sale

Il Gran Cratere de La Fossa

La pòlis dei vivi e la necròpolis dei morti

Il villaggio di Capo Graziano

I sensi raccontano i Faraglioni di Panarea

Filicudi: piccola isola, grande storia

Vino, olio e capperi: capolavori della natura e rampa di lancio dell’economia Eoliana

Le fumarole del porto di Vulcano