La nascita di Akragas

Le mura di Akragas nel V sec a.C.

Agli inizi del V sec a.C., forse durante il rinnovamento della città promosso dal tiranno Teróne, vennero attuati interventi per rafforzare le fortificazioni.
L’obiettivo principale di questa fase edilizia fu principalmente quello di aumentare le condizioni di sicurezza attraverso il potenziamento delle difese.
Le aggiunte più significative furono apportate alla Porta I, sulla quale fu realizzata un’importante opera a tenaglia per difendere il punto più debole dell’avvallamento su cui sorgeva.
Nella stessa zona, i lavori per la canalizzazione e la raccolta dell’acqua dalle falde misero al sicuro la cinta muraria circostante e l’area sacra con il Tempio di Demetra. Anche la Porta V fu oggetto di interventi che ne aumentarono la sicurezza: le dimensioni furono ridotte notevolmente, per assicurarne la difesa in modo più stabile, e fu dotata di robusti piloni che ne accrebbero la monumentalità. Nello stesso periodo, nel Santuario delle Divinità Ctonie, la pavimentazione in terra battuta venne sostituita da un pavimento in cocciopesto.

Il santuario delle divinità Ctonie

Il Tempio di Demetra

Dai culti pagani ai culti cristiani: la Chiesa di San Gregorio e il cimitero cristiano, la via dei sepolcri

Il Tempio di Asclépio

I misteri eleusini

Il rinforzo dei bastioni naturali

Akragas, città della bellezza

Il primo insediamento: la fondazione di Akragas

Il Tempio di Giunone

La più bella città dei mortali

Akragas alle origini

Empedocle, il politico filosofo

Le mura di Akragas nel V sec a.C.

L’eroe delle dodici fatiche

Un monumento per la vittoria su Cartagine: il tempio di Zeus Olimpio

Il museo vivente del Mandorlo

Il Santuario di Asclépio: un luogo di accoglienza per i malati

Falàride, il terribile tiranno

Il Tempio di Èracle

I giardini della Kolymbèthra

Il Tempio della Concordia

Le vivaci decorazioni del tempio

Teróne, tiranno delle arti e delle vittorie

Il culto di Demetra e Persefone

La vegetazione dei Giardini

I sacrifici per le dee che rendono fertili i campi