La monumentalizzazione di Akragas

I sensi raccontano il tempio di Zeus Olimpio

vista
Le dimensioni colossali

Nei tempi antichi, quando i navigatori passavano davanti ad Akragas, dovevano rimanere estasiati e colpiti. Nella cinta di templi che abbracciava la città, di per sé sbalorditiva, ce n’era uno, di dimensioni colossali, che svettava su tutti.
I colori brillanti della struttura, rosso, bianco e azzurro, ne aumentavano l’immensità.
Non vi era alcun dubbio: doveva essere il tempio dedicato a Zeus Olimpio, re di tutti gli dei.

tatto
Le forme dei Telamóni

Se si osservano i telamóni di Akragas, non è difficile notare che queste enormi statue erano composte da più blocchi di pietra sovrapposti.
Nei tempi antichi questo non era così evidente: in origine, si poteva far scivolare la mano su queste mastodontiche sculture e avvertire, a malapena, il passaggio da un blocco all’altro, tanto erano precise le rifiniture realizzate dagli artigiani.
Oggi, al contrario, molti particolari sono andati perduti, lasciando la pietra corrosa e arrotondata alle estremità.

Il primo insediamento: la fondazione di Akragas

Le vivaci decorazioni del tempio

La più bella città dei mortali

Il Tempio di Asclépio

Empedocle, il politico filosofo

L’eroe delle dodici fatiche

Il Tempio di Demetra

Il culto di Demetra e Persefone

Il Tempio di Giunone

Il museo vivente del Mandorlo

Il rinforzo dei bastioni naturali

Il santuario delle divinità Ctonie

Le mura di Akragas nel V sec a.C.

Il Tempio di Èracle

Teróne, tiranno delle arti e delle vittorie

La vegetazione dei Giardini

I giardini della Kolymbèthra

Dai culti pagani ai culti cristiani: la Chiesa di San Gregorio e il cimitero cristiano, la via dei sepolcri

Akragas alle origini

Il Tempio della Concordia

Un monumento per la vittoria su Cartagine: il tempio di Zeus Olimpio

I misteri eleusini

Akragas, città della bellezza

Il Santuario di Asclépio: un luogo di accoglienza per i malati

I sacrifici per le dee che rendono fertili i campi

Falàride, il terribile tiranno