Il tempio della Concordia è uno dei templi meglio conservati dell’antichità greca. L’edificio, di ordine dorico, risale al 440-430 a.C. Il suo spettacolare stato di conservazione si deve alla trasformazione in chiesa cristiana intorno al VI secolo d.C.; il nome, invece, proviene da una
errata attribuzione
.
Probabilmente, il tempio era dedicato a una coppia di divinità greche che alcune ipotesi, pur senza riscontri, identificano nei Dioscuri Castore e Polluce.
Il tempio della Concordia misura 40 metri in lunghezza e 17 in larghezza e, anche se non ha le dimensioni colossali del tempio di Zeus Olimpio, è l’unico fra i templi della Valle a conservare quasi integralmente i due
frontoni
e gli elementi della
trabeazione
.Questi sono sorretti da sei colonne sui lati corti e tredici su quelli lunghi, che poggiano su un
basamento
di quattro gradini. L’interno era suddiviso in tre ambienti: il
prònao
, la cella e l’
opistòdomo
. Accanto all’entrata della cella, sono ancora conservate le scale che conducono al tetto. Come gli altri edifici sacri, anche il tempio della Concordia era riccamente decorato con colori vivaci. Le colonne erano ricoperte di stucco bianco, mentre la trabeazione presentava elementi vegetali e disegni geometrici dipinti di verde, rosso e azzurro.
Come da tradizione, le
mètope
erano dipinte con scene mitologiche e il tetto, invece, era ricoperto di tegole in marmo! All’interno, nella parte alta della struttura, si conservano ancora gli incassi sul muro in cui venivano inserite le travi della copertura. Nei pressi del tempio, è presente un ovile che accoglie alcuni esemplari di
capra girgentana
.