La Val Calanna

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

Non c’è dubbio che, da un punto di vista prettamente temporale, i vulcani sono sulla terra da molto prima che comparisse la specie umana, che, in seguito, li privilegiò come luoghi dove fondare le proprie città, anche grazie alla fertilità dei loro terreni . Tuttavia, l’uomo spesso si dimentica di aver costruito le sue opere in un contesto che non è assimilabile a nessun altro, e in cui il vulcano, prima o poi, può fare pesantemente scontare questa “invadenza”.
Bisogna, quindi, sempre ricordare che non sono i vulcani ad essere invasivi perché insidiano i nostri abitati, bensì che noi abitiamo in un sistema che è vivo ed in continua evoluzione. Ne consegue la necessità di integrarsi, al meglio, nell’ambiente circostante per essere certi di non subire danni e perdite. Il Rischio Vulcanico è, generalmente, considerato come il prodotto di:

Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione

La Pericolosità è riferita al possibile scenario eruttivo di un determinato vulcano, e questo lo conosciamo attraverso la vulcanologia.
Per diminuire il rischio bisogna, quindi, diminuire la vulnerabilità dei beni che sono esposti, ossia renderli sicuri per il determinato scenario atteso, fermo restando che l’esposizione, ossia il valore dei beni, rimanga costante.
Un esempio, a tal proposito, può essere la costruzione di un asilo o un ospedale in una zona dove si attendono delle colate laviche. Essa fa aumentare, di molto, il rischio vulcanico, ma la pericolosità del vulcano rimane sempre costante. Bisogna quindi tenere presente questo nel momento in cui si pianificano interventi dell’uomo in aree vulcaniche.

L’eruzione del 1928 che distrusse il paese di Mascali

I sensi raccontano Acicastello ed Acitrezza

Un insieme faunistico ancora tutto da scoprire

I sensi raccontano i Monti Rossi

L’attività dei Crateri Sommitali tra il 2011 e il 2019

L’Ellittico, il primo grande vulcano Etneo

I sensi raccontano i Crateri Sommitali

L’Isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza

L’eruzione del 2001 dell’Etna, dove l’approccio con i vulcani è cambiato

I sensi raccontano Torre del Filosofo

Il Grand Tour in Sicilia

Empèdocle e la sua passione per l’Etna

I Malavoglia

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

L’Etna: un meraviglioso insieme di microclimi e di vegetazione

I Monti Rossi e la distruttiva eruzione del 1669

Acireale e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693

La Valle del Leone e l’Ellittico

Perché l’Etna si è formato proprio in quella posizione geografica?

Il terremoto che cambiò la geografia della Sicilia orientale nel 1693

Il Belvedere Etneo

I sensi raccontano Acireale

L’eruzione del 1669 a Catania

Torre del Filosofo: alla base dei Crateri Sommitali (2950 metri)

La Val Calanna, il primo passo verso un unico grande edificio vulcanico

Il sistema di faglie delle “Timpe” di Acireale

La continua evoluzione dei Crateri Sommitali Etnei

Le “tacche” della neve

Il fiume Aci

I sensi raccontano la Valle del Leone

Le prime manifestazioni vulcaniche Etnee tra Acicastello ed Acitrezza

Etna, la montagna vivente

Un Vulcano in continua evoluzione

I diversi nomi della “Muntagna”

Acireale e le sue “timpe”

I sensi raccontano il Belvedere dell’Etna

I sensi raccontano la Val Calanna

Etna, terroir vinicolo d’eccellenza

Il monitoraggio vulcanico e la previsione delle eruzioni