La Val Calanna

Le “tacche” della neve

Prima dell’avvento dell’energia elettrica, la neve caduta sulle montagne costituiva un’importante risorsa, sia per la conservazione degli alimenti che per la preparazione di granite e gelati.
Sull’Etna anfratti, fosse naturali e grotte vulcaniche erano, sovente, utilizzate proprio per raccogliere e conservare il più a lungo possibile la neve.
Queste cavità insieme a quelle appositamente costruite dall’uomo per tale scopo, venivano chiamate “neviere”. Con il termine “nivaroli” si indicavano invece coloro che per mestiere svolgevano le operazioni necessarie per la raccolta, la conservazione e il trasporto della neve.
Tramite opportuni accorgimenti i nivaroli, dopo aver raccolto la neve all’interno delle cavità, provvedevano a compattarla, con i piedi e battendola con le pale fino a renderla solida.
In estate, la neve ghiacciata veniva divisa in blocchi e trasportata verso le città.
Per il trasporto, i blocchi di ghiaccio venivano prima ricoperti di felci e foglie di castagno, in seguito avvolti  in sacchi per meglio proteggerli dal caldo e permettendone il carico sui muli e sui carretti.
A quei tempi, la neve dell’Etna non solo raggiungeva le città vicine, ma veniva anche imbarcata sulle navi per essere venduta in altre parti d’Italia e perfino a Malta!

Un vulcano in continua evoluzione

I primi edifici vulcanici dell’Etna, tra Acicastello ed Acitrezza

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

I sensi raccontano Torre del filosofo

I diversi nomi della “Muntagna”

Torre del Filosofo: alla base dei Crateri Sommitali (2950 metri)

L’eruzione del 1928 che distrusse il paese di Mascali

Una fauna ancora tutta da scoprire

Etna, un laboratorio naturale dove svolgere esperimenti

L’eruzione del 1669 a Catania

I sensi raccontano i Crateri sommitali Etnei

Il fiume Aci

L’attività dei Crateri sommitali tra il 2011 e il 2019

L’eruzione del 2001 dell’Etna, quando la Montagna sembrava viva

Empèdocle e la sua passione per l’Etna

La continua evoluzione dei Crateri sommitali Etnei

Le “tacche” della neve

L’Ellittico, il primo grande vulcano Etneo

I sensi raccontano la Valle del Leone

Acireale e le sue “timpe”

Il Belvedere Etneo

I sensi raccontano Acicastello ed Acitrezza

I sensi raccontano I Monti Rossi

I Monti Rossi e la distruttiva eruzione del 1669

I sensi raccontano Acireale

Il Grand Tour in Sicilia

I sensi raccontano la Val Calanna

I Malavoglia

I sensi raccontano il Belvedere dell’Etna

Perché l’Etna è uno dei vulcani più studiati al mondo?

L’Isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza

La Valle del Leone e l’Ellittico

Il primo tentativo al mondo (quasi riuscito) di fermare una colata lavica: l’eruzione del 1991-93

Il sistema di faglie delle “Timpe” di Acireale

Il terremoto che cambiò la geografia della Sicilia orientale nel 1693

La Val Calanna, il primo passo verso un unico grande edificio vulcanico

L’Etna: un meraviglioso insieme di diversi tipi di flora

Acireale e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693

La montagna vivente