Acireale

Acireale e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693

Come sempre accade, la geologia modella il territorio ed influenza il suo sviluppo.
Anche Acireale, come il resto della Sicilia sud orientale, ha pesantemente subìto gli effetti catastrofici del terremoto del 1693, che la distrusse quasi in ogni sua parte. Questo terremoto fu uno dei più energetici e distruttivi mai registrato in epoca storica in Italia, talmente forte da spostare alcune porzioni del corso d’acqua dell’imponente fiume Simeto di ben 2 metri.
Ad Acireale, la pietra lavica tipicamente utilizzata nella zona Etnea nella costruzione dei palazzi, a causa della sua durezza e resistenza, acquistò  un valore aggiunto grazie alla maestria degli artigiani che la abbellirono con motivi barocchi, proprio come si usava fare in Val di Noto con la pietra bianca.
Oggi è possibile ammirare i magnifici portali d’ingresso dei nobili palazzi acesi adornati con mascheroni e mensole con figure antropomorfe, foglie d’acanto e figure geometriche. La ricostruzione della città ha anche introdotto l’uso della pietra bianca iblea che arricchisce l’architettura locale creando un contrasto meravigliosamente scenico con il colore nero della pietra lavica.

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Il monitoraggio vulcanico e la previsione delle eruzioni

Il Grand Tour in Sicilia

Un Vulcano in continua evoluzione

Empèdocle e la sua passione per l’Etna

Il sistema di faglie delle “Timpe” di Acireale

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L’attività dei Crateri Sommitali tra il 2011 e il 2019

I sensi raccontano la Valle del Leone

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I diversi nomi della “Muntagna”

I sensi raccontano Acireale

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

La Val Calanna, il primo passo verso un unico grande edificio vulcanico

L’Etna: un meraviglioso insieme di microclimi e di vegetazione

I sensi raccontano i Crateri Sommitali