Il Monte Etna

L’Etna: un meraviglioso insieme di microclimi e di vegetazione

La piccola distanza, in senso orizzontale, con cui l’Etna raggiunge la quota di quasi 3400 metri, fa sì che esso sia un insieme di tantissimi microclimi ed ambienti differenti, da quello litorale costiero a quello montano ed alpino, favoriti dalla grande fertilità dei terreni vulcanici . Ciò porta, anche, al succedersi di numerosissime specie vegetali, passando dagli alberi, agli arbusti, alle erbe e all’astragaleto, spesso colonizzato da specie con fiori intensamente colorati nelle stagioni favorevoli.
Con il progressivo aumento di quota, tali piante assumono dimensioni sempre più ridotte, fino all’arresto totale della vita vegetale, dove il vulcano attivo prende il sopravvento.fiori ed arbusti in mezzo alla cenere nelle zone di media montagnaLa vita vegetale, alle maggiori altitudini, è rappresentata da organismi molto specializzati, che hanno dovuto adattarsi alle avverse condizioni climatiche e all’azione distruttrice delle lave. Proprio queste piante rappresentano le specie più pregiate della flora etnea, molte sono endemiche, non si riscontrano in nessun’altra parte del globo.
Alle pendici del massiccio Etneo, costellato da insediamenti urbani grandi e piccoli, il paesaggio appare fortemente modificato per la prevalenza di elementi colturali.
Le porzioni di vegetazione rimaste intatte sono costituite da piante xerofile, macchie, boscaglie e frammenti boschivi. In tale zona corrisponde l’orizzonte più caldo detto “termo mediterraneo” costituito da una macchia a lentisco e olivastro.
Alle altitudini superiori, al verde cupo dei boschi sempreverdi di leccio, dell’orizzonte chiamato mesomediterraneo, si contrappongono i boschi di castagno e i boschi di querce caducifoglie dell’orizzonte superiore, detto supramediterraneo. Essi,  spogli in inverno, durante i mesi estivi appaiono di un colore verde, mentre, in autunno si colorano dei tipici colori stagionali.
Nel piano montano mediterraneo, detto anche del faggio, i boschi sono dominati da questi affascinanti alberi, dall’inconfondibile colorazione bruno – rossastra che assumono in autunno. Inoltre, è presente la betulla, pianta dalla caratteristica corteccia di colore bianco, spesso lacerata da incisioni più scure.

La continua evoluzione dei Crateri Sommitali Etnei

I sensi raccontano il Belvedere dell’Etna

I sensi raccontano la Val Calanna

Torre del Filosofo: alla base dei Crateri Sommitali (2950 metri)

Il monitoraggio vulcanico e la previsione delle eruzioni

Etna, la montagna vivente

Il fiume Aci

L’attività dei Crateri Sommitali tra il 2011 e il 2019

Empèdocle e la sua passione per l’Etna

Un insieme faunistico ancora tutto da scoprire

Le “tacche” della neve

Il Belvedere Etneo

I sensi raccontano la Valle del Leone

Le prime manifestazioni vulcaniche Etnee tra Acicastello ed Acitrezza

I sensi raccontano i Crateri Sommitali

L’Etna: un meraviglioso insieme di microclimi e di vegetazione

I sensi raccontano Acicastello ed Acitrezza

Un Vulcano in continua evoluzione

I diversi nomi della “Muntagna”

I sensi raccontano i Monti Rossi

L’Isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

L’eruzione del 2001 dell’Etna, dove l’approccio con i vulcani è cambiato

La Valle del Leone e l’Ellittico

L’Ellittico, il primo grande vulcano Etneo

Acireale e le sue “timpe”

Il terremoto che cambiò la geografia della Sicilia orientale nel 1693

La Val Calanna, il primo passo verso un unico grande edificio vulcanico

Etna, terroir vinicolo d’eccellenza

Acireale e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693

Perché l’Etna si è formato proprio in quella posizione geografica?

I Monti Rossi e la distruttiva eruzione del 1669

I sensi raccontano Torre del Filosofo

Il Grand Tour in Sicilia

Il sistema di faglie delle “Timpe” di Acireale

I sensi raccontano Acireale

L’eruzione del 1928 che distrusse il paese di Mascali

I Malavoglia

L’eruzione del 1669 a Catania