Al centro del lato orientale dell’ambulacro della “grande caccia”,in corrispondenza della scena del mosaico relativo alla “terra tra i due mari”,  che simboleggia Roma, la città unificatrice di popoli, si apre l’ingresso di una grandiosa   
    aula absidata
che simboleggia Roma, la città unificatrice di popoli, si apre l’ingresso di una grandiosa   
    aula absidata
    
  
  
 rettangolare.
 
                                   
                              
La   
    Basilica
    
  
  
 è considerata il più importante luogo di rappresentanza, a destinazione pubblica, adibito alle udienze del dominus, durante l’esercizio delle sue funzioni a carattere ufficiale. L’aula rettangolare è costituita da lastre marmoree policrome, 
 conservate solo in parte, ripartite su sette fasce con orientamento est ovest. Esse contengono quadrati e rettangoli di diverse dimensioni e si alternano a corridoi più stretti, essenzialmente di alabastro a tinta unita. Al centro dell’aula, un quadrato, con cerchi concentrici posti al suo interno, spezza la regolarità dello schema.
conservate solo in parte, ripartite su sette fasce con orientamento est ovest. Esse contengono quadrati e rettangoli di diverse dimensioni e si alternano a corridoi più stretti, essenzialmente di alabastro a tinta unita. Al centro dell’aula, un quadrato, con cerchi concentrici posti al suo interno, spezza la regolarità dello schema.  Nell’  
    abside
Nell’  
    abside
    
  
  
, lungo la linea mediana, è visibile un secondo quadrato più ampio del primo.
Di fronte alla ipotetica posizione del seggio, si trova un intarsio circolare che doveva ospitare una  
    rota porfirea
    
  
  
, di cui restano solo alcune parti. 
 Il porfido, marmo pregiato, non aveva solo un utilizzo imperiale, ma era anche diffuso nelle dimore private a carattere pubblico. Una decorazione con tessere di mosaico dorate e paste vitree, ricopriva la superficie verticale del   
    catino absidale
Il porfido, marmo pregiato, non aveva solo un utilizzo imperiale, ma era anche diffuso nelle dimore private a carattere pubblico. Una decorazione con tessere di mosaico dorate e paste vitree, ricopriva la superficie verticale del   
    catino absidale
    
  
  
, che ospitava il seggio,  sottolineando l’autorevolezza alla figura del dominus.
Secondo alcuni studiosi, l’abside conteneva nella nicchia, una statua perduta di   
    Ercole
    
  
  
, le cui virtù divine erano, simbolicamente, trasferite al dominus della villa.