Il registro superiore, che doveva ospitare i personaggi più autorevoli, restituisce per intero la figura di un giovane che stringe nella mano destra un ramo dalle foglie lanceolate.
Tale soggetto può alludere non solo al rito dell’
adventus
e della
salutatio
riferiti al dominus, ma potrebbe anche rimandare ad un sacrificio in onore dei Lari o alla
noncupatio votorum
per le calende di gennaio. Davanti al giovane, abbigliato con vesti arricchite da clavi e orbicoli che ne suggeriscono l’alto rango, un personaggio di età matura regge una fiaccola,
particolare che porta ad identificarlo nel maestro del cerimoniale o nel
lamapadarius
.Nel registro inferiore, quasi interamente perduto, si scorgono solo i lacerti di tre figure coronate di alloro e disposte come a formare un coro;
di queste solo il giovane di sinistra declama o recita una poesia reggendo un
dittico
nella mano destra.
La raffigurazione centrale è inquadrata da un motivo geometrico ad esagoni allungati che delimitava la zona non ufficiale.
Sulle pareti, una partitura geometrica a rettangoli, racchiudeva verosimilmente immagini di soldati che sottolineano l’importanza dell’ambiente. La parte mediana della parete orientale conserva solo i piedi, stretti da calzari, di una figura maschile a carnagione bruna, e parte delle sue gambe.
Una medesima decorazione ad
affresco
, rappresentata da una teoria di armati con scudi decorava le pareti del percorso ufficiale o ascendente del peristilio,
creando una corrispondenza a livello di importanza tra i due ambienti.