Sala Biabsidata

L’interpretazione astrale del mosaico

Una lettura, del tutto, differente da quella evidenziata nell’ornato musivo dell’ambiente, con la rappresentazione di una gara, tra diverse fazioni, nel contesto del Circo Massimo , viene trasmessa da alcuni scritti tardoantichi. Essi avanzano l’ipotesi di una interpretazione astrale della scena, stabilendo una corrispondenza tra ogni elemento del Circo e la volta celeste, così come l’ordine cosmico si riflette nell’organizzazione dell’Impero. I dodici carceres, i cancelli da cui partivano le quadrighe, ognuno dei quali era coronato da una statua di divinità, simboleggiano i mesi dell’anno e i segni zodiacali, le quattro fazioni le stagioni, la quadriga è riconducibile al sole e la biga alla luna. Altri elementi costitutivi del Circo, come le metae della spina rappresentano i poli dell’asse celeste, mentre i giri del percorso richiamano il susseguirsi degli anni. Infine la struttura delimitata del Circo,

L’ambiente, lungo circa 22 metri e largo 6, è chiuso a nord e a sud da due absidi. Le pareti, in periodo tardoantico, erano decorate con colonne, quattro per lato, e affreschi a disegno geometrico, che riproducevano rivestimenti marmorei dai toni accesi, di cui ora restano lacerti. Nel mosaico del pavimento, nel quale è raffigurata la pista del Circo Massimo, si svolge una dinamica corsa di quadrighe, vista dalla tribuna imperiale, che ha inizio dall’abside nord. Due aurighi, aiutati da servitori che porgono loro un leggero elmo e una frusta, si preparano alla gara. Di fronte ad essi, la monumentale rappresentazione a semicerchio dei carceres, gli stalli da cui partivano i carri condotti, ciascuno, da un auriga. La gara ha inizio dopo che l’imperatore o il magistrato organizzatore dei giochi, ha sventolato da una struttura con timpano decorato, il tribunal, un panno bianco, chiamato mappa. Le quadrighe irrompono sul campo, suddivise in quattro fazioni, la rossa, l’azzurra, la verde e la bianca, iniziando la loro corsa nel circuito definito dalla spina, la balaustra, ornata da statue e tempietti che suddivide il percorso di gara. Sette sono i giri, in senso antiorario che i carri devono compiere attorno ad essa, delimitata su ciascuna estremità da tre colonne coniche, le metae. Al termine di ogni giro si abbassa una delle sette uova contenute nell’ovarium, il sistema adibito al conteggio dei giri. La corsa procede con grande fermento degli spettatori, raffigurati ai due margini dell’abside sud, ma il rovesciamento del carro della fazione dei rossi che riesce, subito a rimettersi in pista, non interrompe la gara. Vince la fazione dei verdi, che campeggia vittoriosa ad est al centro dell’aula. L’auriga trionfatore viene accolto dal suonatore di tuba, che segnala la fine della corsa e da un magistrato che regge i premi: un ramo di palma e un sacco contenente denaro.

rappresenterebbe i limites aetherei, ovvero i confini del cielo.

Gli ambienti a carattere semipubblico

I sensi raccontano il Peristilio Quadrangolare

Banchetti e Panegirici animavano la vasta sala, sullo sfondo di un mosaico pavimentale che celebra le prodezze di Ercole

I sensi raccontano il Sacello dei Lari

La possibile celebrazione di un evento solenne

Un grande porticato colonnato, luogo di raccordo tra gli ambienti

I sensi raccontano il Triclinio Triabsidato

I sensi raccontano il Frigidarium

Il Latifondo

I nuclei principali della Domus

L’apoteosi di Ercole

L’età d’oro: ipotesi sul periodo di costruzione della villa ed inizi

La rappresentazione realistica di un corteo termale con una figura femminile di alto rango

Personaggi, di alto rango, raffigurati nei mosaici delle nicchie absidate del Frigidario

La colazione all’aria aperta

Una stanza regale ospitava il Dominus durante le sue udienze

Forme di saluto o rito?

I sensi raccontano il Vestibolo

Un microcosmo organico: la struttura della villa

I sensi raccontano la Sala dell’appartamento privato della “piccola caccia”

L’interpretazione astrale del mosaico

I sensi raccontano l’Ingresso Monumentale

Il culto dei Lari

Una corsa di Quadrighe, ambientata nel Circo Massimo di Roma, collega la villa alla città centro del potere

Un piccolo vano impreziosito dai marmi

La Mansio di Philosophiana. Una stazione di sosta

I sensi raccontano l’Ingresso privato alle terme

Un dialogo tra scene mitologiche e realistiche

I sensi raccontano l’Ambulacro biabsidato – corridoio della “grande caccia”

I sensi raccontano la Basilica

La visione della corsa dalla tribuna imperiale

Il catalogo di animali

Un personaggio che ha attirato l’attenzione degli studiosi

Alla ricerca del Dominus attraverso i mosaici della residenza tardoantica

I sensi raccontano la Sala Biabsidata

Un piccolo ambiente utilizzato come ingresso privilegiato alle Terme

I protagonisti del mosaico e gli affreschi a tema militare

Una teoria di armati per un Dominus dal profilo importante

Un’architettura solenne e maestosa per accogliere un committente di alto rango

Una giornata di caccia alla villa

Un simbolo eloquente: Il Signum

Un significato nascosto

Una cerimonia ufficiale per accogliere il Dominus

I marmi provenienti dalle regioni dell’Impero a decoro della Basilica

La residenza tardoantica: Locus Amoenus e centro di attività amministrative nel cuore della Sicilia

I protagonisti dei mosaici

I sentieri della Virtus, riflesso del Dominus

Il sacrificio campestre

Simboli beneauguranti e, forse, le iniziali del nome del committente, decorano il mosaico del vano absidato

Gli ambienti della villa a destinazione pubblica e privata

Il profilo del Dominus si nasconde tra le scene rappresentate nei mosaici?

La cattura di animali selvaggi per i giochi dell’Anfiteatro Romano

Un piccolo vano rappresenta una delle attività del percorso Termale

I sensi raccontano la Stanza delle frizioni

Il prestigio del Dominus si rivela attraverso gli affreschi parietali