il Contesto - la Villa

Gli ambienti a carattere semipubblico

Un utilizzo semi pubblico doveva, invece, avere il peristilio quadrangolare , il grande porticato. Esso era abbellito da colonne, sul cui perimetro si affacciano le stanze del nucleo principale della villa. Da questa zona di raccordo e di passaggio ha inizio, a ovest, il percorso discendente o privato che si contrappone a quello opposto e ascendente, a est, che conduce agli spazi di rappresentanza, sebbene la distinzione non sia cosi rigorosa. E’ utile ricordare, da recenti studi, come il termine “privato” si discosti dal significato più comune da associare al mondo latino.
Nel caso di questa domus tardoantica dagli estesi volumi, è possibile identificare luoghi riservati, come il Peristilio ovoidale e il Triclinio triabsidato , impiegati ad accogliere ospiti rilevanti, non necessariamente limitati al contesto ufficiale.

E’ il luogo più regale ed eloquente della residenza tardoantica, dopo la basilica. Esso svolgeva la funzione di sala da pranzo ufficiale. La sua architettura, particolarmente sontuosa, è costituita da tre grandi absidi che si dispongono ad una quota superiore di, circa, un metro e venti centimetri rispetto al livello dell’antistante portico ovoidale. L’originalità del Triclinio, introdotto da un ingresso tripartito scandito da due colonne di granito grigio e da una gradinata, è sottolineata dalla sua indipendenza rispetto al nucleo del primo peristilio della villa. Le absidi erano introdotte da colonne e risultano profonde 6 metri, mentre la spaziosa sala quadrata, misura circa 12 x 12 metri, mostrando un rapporto numerico armonico non casuale. I muri perimetrali superstiti non oltrepassano il mezzo metro e, nell’abside di destra, sono stati riportati in quota dopo gli scavi. L’ipotesi degli studiosi che sposta la costruzione del quartiere del Triclinio in una seconda fase, rispetto agli altri ambienti della villa, viene avvalorata dal fatto che, attorno al grande peristilio, sono già presenti delle sale da pranzo sia estive che invernali. Il raddoppiamento delle sale di rappresentanza, una basilica dedicata alle udienze e una sala tricora per i banchetti, è una caratteristica delle ville tardoantiche, riscontrabile anche nel più tardo Palazzo di Teodorico a Ravenna. La narrazione del piano mosaicato è suddivisa in differenti scene in armonia con la struttura architettonica.

Inoltre, in entrambi i percorsi a carattere pubblico e privato, la presenza di mosaici pavimentali a  decorazione geometrica, contraddistingue, nel nucleo centrale, gli spazi di servizio disposti intorno a settori identificabili come appartamenti riservati al dominus e alla sua famiglia.
Infine si trovano ambienti con un doppio utilizzo, come le terme, aperte al pubblico grazie ad una entrata esterna,  ma alle quali si può accedere anche attraverso la zona residenziale della villa che costeggia il percorso discendente.

Simboli beneauguranti e, forse, le iniziali del nome del committente, decorano il mosaico del vano absidato

L’età d’oro: ipotesi sul periodo di costruzione della villa ed inizi

I sentieri della Virtus, riflesso del Dominus

L’apoteosi di Ercole

L’interpretazione astrale del mosaico

I sensi raccontano il Triclinio Triabsidato

Il Latifondo

Una corsa di Quadrighe, ambientata nel Circo Massimo di Roma, collega la villa alla città centro del potere

Una teoria di armati per un Dominus dal profilo importante

La possibile celebrazione di un evento solenne

Gli ambienti a carattere semipubblico

Una giornata di caccia alla villa

I protagonisti del mosaico e gli affreschi a tema militare

Il prestigio del Dominus si rivela attraverso gli affreschi parietali

Una stanza regale ospitava il Dominus durante le sue udienze

Un’architettura solenne e maestosa per accogliere un committente di alto rango

La residenza tardoantica: Locus Amoenus e centro di attività amministrative nel cuore della Sicilia

Una cerimonia ufficiale per accogliere il Dominus

Forme di saluto o rito?

Il profilo del Dominus si nasconde tra le scene rappresentate nei mosaici?

Un personaggio che ha attirato l’attenzione degli studiosi

I sensi raccontano la Sala Biabsidata

I marmi provenienti dalle regioni dell’Impero a decoro della Basilica

I sensi raccontano la Basilica

I sensi raccontano il Sacello dei Lari

Un simbolo eloquente: Il Signum

La rappresentazione realistica di un corteo termale con una figura femminile di alto rango

I sensi raccontano il Frigidarium

Il sacrificio campestre

Un significato nascosto

La visione della corsa dalla tribuna imperiale

Un piccolo vano rappresenta una delle attività del percorso Termale

Un grande porticato colonnato, luogo di raccordo tra gli ambienti

Il culto dei Lari

I protagonisti dei mosaici

I sensi raccontano l’Ingresso privato alle terme

Un microcosmo organico: la struttura della villa

Alla ricerca del Dominus attraverso i mosaici della residenza tardoantica

I sensi raccontano la Sala dell’appartamento privato della “piccola caccia”

I sensi raccontano l’Ingresso Monumentale

I sensi raccontano la Stanza delle frizioni

La cattura di animali selvaggi per i giochi dell’Anfiteatro Romano

Personaggi, di alto rango, raffigurati nei mosaici delle nicchie absidate del Frigidario

Un dialogo tra scene mitologiche e realistiche

I nuclei principali della Domus

La colazione all’aria aperta

La Mansio di Philosophiana. Una stazione di sosta

Un piccolo vano impreziosito dai marmi

I sensi raccontano il Peristilio Quadrangolare

I sensi raccontano il Vestibolo

I sensi raccontano l’Ambulacro biabsidato – corridoio della “grande caccia”

Banchetti e Panegirici animavano la vasta sala, sullo sfondo di un mosaico pavimentale che celebra le prodezze di Ercole

Il catalogo di animali

Gli ambienti della villa a destinazione pubblica e privata

Un piccolo ambiente utilizzato come ingresso privilegiato alle Terme