La Venere Anadiòmene di Guy de Maupassant

La Venere Anadiòmene, detta anche Venere Landolina, è una divinità che “sorge dalle acque”, come la città di Siracusa.
La statua, copia di età romana del II sec. d.C., è conservata al Museo Archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa.
La dea è priva del capo e del braccio destro, con il quale, secondo l’iconografia, copre i suoi seni.

Venere Landolina
L’isola di Ortigia è stata paragonata per la sua bellezza alla statua della Venere Anadiomene, detta anche Venere Landolina. La statua, a grandezza naturale, è una copia di età romana del II sec. d.C. ed è conservata al Museo Archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa. L’opera è priva del capo e del braccio destro. Con la mano sinistra regge un panno calato sui fianchi, che si apre teatralmente gonfiato dal vento, rivelando le gambe della dea. La figura appare prosperosa, dal seno florido e l’anca robusta.
Con la mano sinistra regge un panno calato sui fianchi, che si apre teatralmente gonfiato dal vento, rivelando le gambe della dea.La Venere Paolo OrsiLa figura appare prosperosa, dal seno florido e l’anca robusta. Una dea carnale e opulenta, come la terra siciliana. Durante il suo tour della Sicilia, Guy de Maupassant, vittima del fascino della Venere siracusana, descrisse così la statua: «Non ha la testa, le manca un braccio; mai tuttavia la forma umana mi è parsa più meravigliosa e più seducente».