Il mito di Aretusa e Alfeo: il canto delle acque nelle Metamorfosi

Il poeta latino Ovidio, nelle sue Metamorfosi, narra la leggenda della bellissima ninfa Aretusa, che un giorno, dopo una lunga corsa nei boschi, decise di rinfrescarsi nelle acque del fiume Alfeo.
Al termine del suo bagno, la fanciulla riprese a correre, quando una voce la incitò a fermarsi: era Alfeo, la divinità del fiume, attratto dalla sua bellezza.
Il dio iniziò a inseguire Aretusa che, disperata, chiamò in aiuto Artèmide.
La dea della caccia la avvolse in una nuvola e soffiò forte in direzione della Sicilia, per mettere in salvo la ninfa.
Arrivata nei pressi di Ortigia, Aretusa si tramutò in una sorgente d’acqua dolce.
Alfeo, realmente innamorato della ninfa, chiese aiuto al padre Oceano che, convinto dal sincero amore, aprì le acque dello Ionio e permise ad Alfeo di attraversare la Sicilia, per raggiungere l’amata.